La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Salı, Haziran 24, 2008

Domande e risposte, Chaos contro Kosmos, tutti contro Chiara, io contro tutti.















Chi e’ l’uomo?

"L’animale piu’ coraggioso", diceva Nietzsche, "e anche il piu’ fragile", aggiungeva. Come capiscono persino quegli illusi dei darwinisti, piu’ l’animale e’ complesso, piu’ e’ raro che una mutazione casuale possa migliorarlo, ergo e’ fondamentale che i sempre piu’ rari individui ben riusciti emergano e siano selezionati per la loro eccellenza, imponendo nuovi valori e facendo evolvere la specie, e che la preponderanza ed il primato sociali spettino nell’insieme a chi ha il compito di competere, e individualmente a chi in cio’ e’ piu’ forte.

Chi e’ l’essere umano migliore?
Il piu’ pericoloso. Una specie, e in particolare una specie caratterizzata da ricchezza e complessita’ di spirito come quella umana, non evolve, si qualifica e si giustifica per la massa normale ma per gli individui eccellenti (che per mostro e miracolo nascono e si differenziano), i quali, se possono nella competizione accrescersi, elevarsi affermarsi e dominare (nel senso di imporre i propri valori, di costruire nuove grandezze e bellezze, di generare nuove opere di potenza e durata), elevano la specie tutta al gradino superiore di magnificenza vitale.
Poiche’ la maggioranza degli uomini non possiede tali doti eccellenti e creative, la maggioranza degli uomini non deve ne’ avere potere decisionale ne’, tanto meno, poter stabilire i valori superiori e decidere cosa sia la liberta’.
Ne consegue che segno dell’essere migliori e’ sempre e comunque l’essere additati quali “pericolo per la democrazia, per l’uguaglianza o (la perla e’ di un nero virtuale e puzzolente prete predicatore) per i minori da educare alla salvezza dell’anima”.

Cos’e’ la democrazia?
La lega dei molti mediocri contro i pochi eccellenti, volta a limitare o addirittura opprimere ed emarginare gli individui eccezionali, e fondata sul timore che questi possano fare quanto i piu’ forti farebbero in natura: accrescersi, affermarsi, dominare, imporre nuovi valori, nuove grandezze, nuovi significati, e far cose’ evolvere la specie nella selezione e nella lotta.
Ovvio che volendo essere democratici si ritorna allo stato delle speci inferiori in cui la semplicita’ non rende necessaria la lotta per la selezione dei migliori, si regredisce al verme (e in effetti in molti degli uomini ancor oggi e’ molto del verme, diceva Zarathustra, e conferma chiunque abbia seguito la vicenda virtuale di cui si tratta qui).
Si rinuncia insomma a quanto ci contraddistingue: la ricchezza e la complessita’ di spirito, le quali, ancora piu’ di tutte le altre doti degli animali complessi, richiederebbero severa e attenta selezione degli individui eccellenti, e massima importanza per il concetto di lotta (o, spiritualizzato, di guerra).

Cosa e' dunque la democrazia virtuale?
Il luogo in cui, esattamente come nella democrazia reale, non i migliori, ma i peggiori ed i piu’ deboli e perfidi, che hanno sviluppato il veleno, la dissimulazione, il calcolo e la menzogna, quale compensazione per la mancanza di bellezza e di forza e di coraggio, eliminano ogni valore non riducibile in moneta e materia, riducono la politica ad un fatto quantitativo (e dunque al nulla), il popolo ad un tutto indistinto fatto di sola massa, e tramite amministratori pupazzi gestiscono il mondo (ovviamente avviato all-impoverimento di ogni significato e di ogni bellezza).
Nel reale e’ la casta mercantile a usare come pupazzi i politici che la gente crede di votare e a imporre col denaro il proprio potere sul mondo (compreso su cio’ che in esso vi sarebbe di superiore).
Nel virtuale sono certi levantini del commercio (sessuale e non) a muovere da pupazzi amministratori e nick, in certi siti (dove comunque I soldi circolano) al fine di proteggere I propri interessi. Il popolo bue, ovviamente, acconsente e plaude in entrambi I mondi (reale e virtuale), lanciandosi poi per primo in crociate contro quei pochi individui eccezionali in grado di far balenare ai cuori ancora palpitanti di vita e desiderio di grandezza una diversa visione del mondo.
E’ avvenuto nella storia, avviene ora sul Web.

E’ chiaramente, a prescindere da quanto possa essere pensato delle sue idée (o ideologie), il caso di Chiara di Notte. Quando e’ stato evidente che nessuno era in grado di tenerle testa in qualsivoglia dibattito, qualsivoglia blog, qualsivoglia sito, sono giunti il bando (pardon, il ban), la scomunica (beh, per quella Papa Borgia potrebbe intervenire), l’interdizione perpetua da tutto quanto e’ “democrazia del virtuale”. Ovvero: per “salvare” la massa dei deboli e dei mediocri, che nello scontro sarebbe perita o avrebbe evidenziato la propria assoluta mancanza di valore e significato, si e’ scelto di limitare, anzi, eliminare, dannare e condannare proprio colei che possedeva al massimo grado le doti in grado di dare al mondo (in questo caso virtuale) nuove bellezze, nuovi valori, nuovi significati e di rendere, con proprie opere esprimenti ricchezza, grandezza e durata, certi siti degni di essere letti (e non gia’ per consigli su come riempirsi la pancia o soddisfare la verga, bensi’ per amore verso quanto e’ ricco e complesso di spirito, inarrivabile e magnifico per significato).

Vi sarebbero sette magnifiche qualita’, ognuna delle quali potrebbe definire Madonna Chiara quale “tipo umano virtuale superiore”:
  1. motivazioni estetiche: La sua capacita’ di evocare la bellezza, di renderla quasi sensibile pur attraverso lo schermo, di farla presente attraverso i suoi effetti sul mondo (una tecnica degna del sonetto dantesco “tanto gentil tanto onesta pare”) la pone al di sopra di ogni cortigiana virtuale o reale voglia dirsi meta di disio (e l-invidia distruttiva di cui e’ oggetto ne costituisce una dimostrazione incontestabile)
  2. motivazioni letterarie: il suo stile, mai prevedibile, ricco di significati eppure asciutto di forma (quasi un neoatticismo applicato alla visione boccaccesca della contemporaneita’), chiaro come una mattinata di prima estate e capace di fulminee intuizioni di vasta portata, vago e leggiadro e licenzioso all’apparenza ma in realta’ dominato da una superiore, necessaria e spietatamente giudicatrice ironia piu’ che ariostesca, pare una perfetta trasposizione di quella “sapienza dal piede leggero” di cui parlava Nietzsche.
  3. motivazioni intellettuali: la sua abilita’ nel dire cose profonde e universali attraverso racconti apparentemente fiabeschi , fanciulleschi (alla pari di Fedro), o addirittura boccacceschi, e comunque sempre all’interno di una gaia scienza, la eleva sia rispetto alle ormai noiose storie dalle pretese “erotiche, peccaminose e trasgressive”, sia rispetto ai risibili filosofi che della serieta’ di temi e di modi fanno il loro unico nichilistico contenuto.
  4. motivazioni filosofiche: la sua capacita’ di rovesciare le prospettive consolidate, di sconcertare il mercato capovolgendo I suoi valori, di costernare il mondo mostrandosi la leonessa che spezza le vecchie tavole , anche quando parla semplicemente di escorting (e l-inversione, o, meglio, la reversione del significato dei termini leone/gazzella in relazione alle escort ed ai loro clienti e’ un esempio eterno nella sua emblematicita’) la presenta quale stimolo insostituibile ad un autentico sviluppo dell’intelletto umano virtuale.
  5. motivazioni artistiche: Chiunque sostenga che, nell’attuale mondo mercantile improntato unicamente ai criteri inferiori dell'utile e del tempo, il creare attorno a se’, da parte di una ex-escort, un interesse sconosciuto persino alle escort in attivita’, e tale addirittura da rendere credibile una proposta indecente di decine di migliaia di euro solo per incontrarla dal vero (senza alcuna sicurezza non solo sul "dopo cena", ma nemmeno sul fatto sia una donna giovane), e il tutto soltanto attraverso un racconto “mitico” del se’ (quando per il solo mito gli studiosi accademici non volevano neanche credere all’esistenza di Troia), non sia arte puo’ cancellare il termine “arte” del proprio vocabolario.
  6. motivazioni tecnico-scientifiche: anche se nessuno lo ha notato, o lo ha notato solo quale ulteriore argomento di denigrazione e di negazione, e’ stata la prima a introdurre tecniche forumistiche innovative e avanzate quali I titoli variabili nei 3d (di chiaro valore pubblicitario) e la discussione pilotata (lasciare l’apparente liberta’ agli interlocutori di dire e fare tutto perche’ divengano sempre piu’ costretti, dalle mosse di un gioco da loro stessi agito, ad evidenziare la propria nullita’ e la propria contraddizione: tale modo di mettere in scacco gli avversari deriva da una profonda comprensione del precetto vedico alla base degli scacchi, secondo cui la vera liberta’ e’ nella conoscenza e nella conformit’ dell’ordine cosmico, mentre l’apparente liberta’ del fare tutto secondo l’impulso del caos conduce alla peggiore delle costrizioni)
  7. motivazioni etico-cavalleresche: si potra’ girare per terra e per mare l’universo del web. Non si incontrara’ mai un altro blogger capace di non censurare commento alcuno, anche qualora si tratti di insulti o critiche assurde e gratuite. Dai piccoli di spirito cio’ e’ stato scambiato per “voglia di rissa”. A persone men piccole cio’ pare chiaramente una fedelta’ assoluta ai principi della “giusta guerra virtuale” che non conosce censure. I tempi in cui solo per tener fede alla parola Attilio Regolo si riconsegnava ai cartaginesi sapendo di andare incontro al martirio, o in cui anche a costo di essere ucciso o perdere la battaglia un cavaliere onorava I principi su cui aveva giurato non sono trascorsi in vano.
Anche tutte queste sette magnifiche doti prese insieme non raggiungono pero’ l’importanza di un principio vitale che Chiara di Notte ha per prima affermato: l’unicita’ del personaggio.
In virtu’ di tale affermazione fondamentale, ella e’ molto piu’ che “semplicemente superiore” rispetto agli altri esseri virtuali: e’ l’individuo eccezionale che costringe (o, meglio, costringerebbe, se non vi fosse l’innaturale sovversione dei malriusciti) la specie ad evolvere al gradino superiore di potenza.

L’interazione fra virtuale e reale (ovvero, fra l’uomo e la macchina, o meglio, fra l’uomo e l’intelligenza meccanica e artificiale che ne costituisce il prolungamento) sara’ in un futuro prossimo tale che continuare a giocare con i nick come con i soldatini o le bambole, nascondendosi dietro identita’ mutevoli, estemporanee, fittizie e incoerenti, o agendo come se il personaggio virtuale fosse uno dei tanti fumetti da inventare a piacere e per diletto, sara’ tanto sciocco quanto divenne, nel mondo storico, continuare ad esistere disorganicamente come insieme di impulsi incontrollati, incoerenti e privi di autocoscienza.
Nel continuo superamento di se’ dell’essere umano, che nel prossimo millennio passera’ necessariamente anche per quanto oggi definiamo "virtuale (questo termine dal sapore cosi’ “irreale” o “surreale” solo perche’, come ebbero gia' a notare un Evola o un Michelstaedter, la nostra attuale ottusita’ illuminista, razionalista e sensista ci ha abituati a concepire come realta’ solo una parte minima e oserei dire infera di essa, come testimonia pure l'errata comprensione, da parte del mondo moderno, di concetti tradizionali quali sovra-naturalita’, dimensione dello spirito, mito, esclusivamente nei termini distorti o riduttivi di magia, o fumosita’ o fiaba), la generazione di una identita’ virtuale coerente (nella struttura intima e irriducibile di cui il nome, come ben sappiamo da Omero, e’ simbolo sensibile), non astratta dal reale ma radicata in esso, e di esso prolungamento verso l’alto (tramite una superiore comprensione dei fatti, delle azioni e dei pensieri, della saggezza insomma della Vita, come direbbe Nietzsche), e’ un passaggio non minore per importanza di quanto fu la comparsa (a partire ad istinti, paure e bisogni ancestrali, da pulsioni senza nome e da miriadi di sensazioni senza identita’) dell’autocoscienza cosi’ quale oggi la conosciamo (o, meglio, la sentiamo).
Non ho tema di smentita nel sostenere a viva forza che la genesi di un personaggio quale Chiara di Notte, vita virtuale che sa di vivere per forza propria una vita al di la’ del reale comunemente inteso, ma non per questo falsificazione di esso (al contrario dei miliardi di nick simulanti, da parte dei loro autori, un se stesso non esistente e solo desiderato o sperato invano da una volonta’ debole e malata), bensi’ suo completamento, sintesi e superamento poetico (nel senso di “poietico”, relative al creare un nuovo mondo) dovrebbe essere salutata dal mondo virtuale come si saluterebbe la comparsa sulla terra del primo tipo umano dotato di “ragione” o comunque di capacita’ di “capire di esistere”.
Certo non posso pretendere che coloro I quali, pur pensando di esistere, sono pure nullita’ gia’ nel mondo infero del “reale” attuale, concepiscano o riconoscano il valore dell’esistenza autocosciente anche nel virtuale.
Potrei pero’ sperare nell’avvento non di barbari che distruggono per invidia quanto non possono creare, ma di Elleni che distruggono in quanto sanno di ricostruire meglio.
Pur non condividendo che il 20% (abbandono per principio le guerre sulle cifre e adotto la percentuale concessa da Madonna Chiara) dei concetti di Chiara di Notte, fintantoche’ non sorgera’ una civilta’ virtuale capace di creare oltre quanto ha creato ella (ovvero fino a che non sorgeranno uomini capaci di creare nell’oltremondo virtuale I corrispondenti del Codice di Manu, delle leggi di Licurgo, delle Dodici Tavole di Roma), dovro’ considerare conforme alla mia natura di combattente delle forze del Kosmos contro quelle del Chaos lo schierarmi dalla parte di Chiara (una scelta di campo, come ella ormai sa, fondata sul sentire pria che sul pensare, sulla visione innata del mondo prima che sull’ideologia acquisita, essendo le seconde cose opposte in noi).

Il principio del Kosmos contro il Chaos e’ tanto superiore al resto che mi fa porre fine ad ogni altra guerra con chiccessia, allo stesso modo in cui il principio Olimpico poneva fine (momentaneamente) alle guerre fra Greci.

SALUTI DALLA SUBLIME PORTA

Etiketler: