La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Perşembe, Eylül 20, 2007

IL SONDAGGIO DEL TG5 E L'OPINIONE DI COSTANTINOPOLI

E' ormai famoso il sondaggio del TG5:
Per regolamentare la prostituzione, siete favorevoli o contrari alla riapertura delle "case chiuse"?
con la sua percentuale "bulgara" di "sì". Vi dico la mia risposta al sondaggio.

Sì, purchè 1) la regolamentazione sia, per le prostitute, una possibilità e non un obbligo, una opportunità in più e non una costrizione di vita 2) si ascolti, nello scrivere le leggi di tale regolamentazione, il parere delle prostitute stesse. Non rispettando queste due condizioni regolamentare arbitrariamente risulterebbe solo un'imposizione dall'alto, parimenti illiberale come proibire.

Anche se la regolamentazione fosse fatta in maniera funzionale e seria, magari, come avvenuto in Germania, seguendo i suggerimenti dei sindacati delle meretrici e facendo rispettare le regole stesse (cosa di cui dubito fortemente essendo in Italia), si sarebbe solo a metà dell'opera.
Non basta riconoscere il lavoro e il diritto di sceglierlo autonomamente e la tutela sociale in esso, bisogna evitare che per il fatto di sceglierlo una donna sia discriminata, o comunque stigmatizzata sempre o come vittima o come "impura" , stereotipata quale priva di altre doti o possibilità, eterna minorenne le cui scelte (di vita privata e sessuale) non vengono in fondo mai riconosciute come lecite e come libere. In tale negazione si fondono vetero-maschilismo e vetero-femminismo.
Il fine non può essere solo quello di regolamentare per togliere dalle strade le prostitute e prendere da esse le tasse, ma eliminare quell'auera di "peccato", di "emarginazione sociale e sessuale" con cui il pensiero comune troppo spesso riveste le persone prostitute
Se anche legalizzando succederà che di una prostituta si penserà "se ha fatto la puttana non aveva altra scelta o altre doti" oppure "se ha fatto la puttana non può essere una persona moralmente integra", allora come potrà tale donna essere davvero libera, accettata nella società e cambiare lavoro quando vuole come tutti gli altri cittadini?

In base a quale principio, poi, vendere i propri favori dovrebbe essere meno dignitoso che vendere il proprio intelletto o le proprie braccia o anche semplicemente il proprio tempo per la volontà altrui (di chi paga magari anche poco e per qualcosa di scorrelato al nostro studio o ai nostri interessi)? Forse che i genitali custodiscano più dignità e individualità della mente e dell'azione? E in base a quale altro principio arbitrario ottenere sesso tramite uno scambio mercantile e consensuale (da ambo le parti ritenuto "vantaggioso" o comunque più accettabile di altro) dovrebbe essere men degno di ottenerlo tramite quella supplica mascherata (e spesso ridicola o ridicolizzante per chi vi si adegua e vi si illude) che è il corteggiamento. E chi stabilisce cosa sia più o meno dignitoso o lecito mercificare? Perché la mente sì e il corpo no? O perché il corpo asessuato sì e quello sessuato no? Chi ha il diritto di dire ciò? San Paolo? Le femministe?
A me sembra che vi sia un unico motivo filosofico, il pregiudizio paolino e due motivi pratico-ideologici: per le femministe, rendere impossibile il sesso facile in modo da costringere gli uomini al corteggiamento per poi tiranneggiarli anche se non si è belle (ché le belle diverrebbero, per disparità di numeri e desiderio, irraggiungibili senza poterle più allettare con il denaro), per i maschilisti, poter dire ad ogni pié sospinto: "taci, tu, che sei solo una puttana".
disconosciuti o il diritto o la libertà di scegliere.

SALUTI DALLA SUBLIME PORTA

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