La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Salı, Nisan 27, 2010

Risposta agli imbecilli che scrivono su Gonews.

La settimana scorsa leggevo questo

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Ha conosciuto due ragazzi in discoteca e si è fatta riaccompagnare a casa, ma uno dei due avrebbe minacciato di lasciarla in un'area di servizio sulla Firenze-Pisa-Livorno pretendendo un rapporto sessuale completo. La ragazza, annebbiata dall'alcol, prima avrebbe acconsentito ma successivamente ha chiamato la polizia e ha denunciato la violenza. Sono in corso indagini da parte della squadra mobile di Firenze. La vittima è una diciannovenne che vive nella provincia di Firenze: ieri sera aveva passato la serata in un locale di Montelupo (Firenze).
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Ed io, commentavo:
Una ragazza è libera di fare ciò che vuole e non deve essere costretta a nulla (se vi è oggettivamente costrizione vi è violenza a prescindere da tutto), ma non è libera di chiamare violenza ciò a cui ha acconsentito per interesse o per abbandono all'ebbrezza dell'alcool o della trasgressione.

Come si fa a parlare di costrizione se la stessa ragazza ammette di aver acconsentito alla richiesta per essere riaccompagnata a casa?
Se ciò è vero, non è una violenza, è uno scambio consensuale di sesso per passaggio in auto.
Minaccia è quando si prospetta un danno ingiusto a chi si rifiuti di accondiscendere ad una pretesa, mentre quando si condiziona qualcosa di non dovuto a priori (come un passaggio in auto, o anche solo il portarlo a termine) al soddisfacimento di una richiesta si ha solo una proposta.
La ragazza avrebbe potuto scendere e proseguire il viaggio con mezzi proprio.
Se ha accettato è perchè ha voluto farsi accompagnare a casa. Quindi il consenso c'era, e motivato.
Non è un suo diritto naturale essere accompagnata sotto casa da sconosciuti, quindi il condizionare il buon esito del passaggio ad un rapporto sessuale non configura minaccia di danno ingiusto, ma solo proposta cui si può dire sì o no senza vedersi privati di alcuna libertà e di alcun diritto.
Ma qui quando una donna si pente dell'accordo che ella stessa ha accettato si considera lo stesso (a posteriori) costrizione, contro ogni ragione e ogni e ogni etica (vale qui e vale per la "prostituzione" in senso lato, dalle "poverine sulla strada" alle donne in carriera/attrici/dipendenti pronte a scambiare sesso per vantaggi materiali e poi a denunciare il tutto come "molestia").

P.S.
Non si consideri l'ubriachezza della donna come giustificazione del suo denunciare a posteriori come violenza quanto è invece avvenuto con il suo consenso.
Perchè si deve sempre dare la responsabilità solo all'uomo e assolvere sempre la donna anche quando dovrebbe essere in grado di intendere e volere? Forse che la si tratti come minorata? Se un uomo è considerato in grado di intendere e volere anche ubriaco, e l'ubriachezza non costituisce assoluzione se violenta o comunque provoca danni al prossimo (come incidenti, risse, omicidi), allora anche il consenso dato dalla dotta ubriaca deve essere considerato valido in quanto espressione di una persona capace di intendere e volere. E se si dice all'uomo incapace di controllarsi sotto l'effetto di alcool: "se non sei certo di te stesso e non vuoi, una volta ubriaco, rischiare di stuprare o di provocare incidenti risse e omicidi, allora non ubriacarti, o ubriacati solo in casa tua", si deve dire anche alla donna incapace di controllare la propria sessualità sotto l'effetto degli stessi alcoolici: " se non sei certa di te stessa e non vuoi, una volta ubriaca, rischiare di finire a letto con chi poi non ti piace da sobria o comunque di compiere atti sessuali di cui poi ti pentiresti, allora non ubriacarti, o ubriacati solo in casa tua". Del resto anche all'uomo può capitare sotto i fumi dell'alcool di accettare con le donne di attuare o di subire certi comportamenti di cui di norma si vergognerebbe o da cui addirittura fuggirebbe, di ricercare o accettare rapporti con donne che sotto l'effetto dell'alcool gli paiono belle e interessanti ma che poi una volta sobrio non riesce più a sopportare (tanto da voler tornare indietro nel tempo e rifiutare ogni rapporto con loro, tanto da sentire di essere caduto in una trappola possibile solo per la particolare situazione). Può per questo dire di essere stato stuprato?

Ora arriva la conferma che avevo ragione.

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Una settimana fa aveva denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale, consumata in un'area di servizio in provincia di Firenze e compiuta da un giovane conosciuto in discoteca qualche ora prima. La versione della ragazza sarebbe però messa in dubbio dal contenuto di un video dell'impianto di sicurezza, dove i due sono ripresi mentre si scambiano effusioni prima e dopo essersi appartati. Il resoconto delle indagini della polizia è stato consegnato alla procura. La ragazza, un'italiana di 19 anni, aveva detto di aver passato la notte in una discoteca di Montelupo (Firenze) e di essersi fatta accompagnare a casa da due giovani italiani conosciuti quella sera. Durante una sosta in un'area di servizio, uno dei due l'avrebbe violentata. Nel video delle telecamere di sicurezza, però, si vedrebbero il giovane e la ragazza che si appartano per pochi minuti e che si scambiano effusioni e baci anche prima di risalire in auto. Dopo aver visto quelle immagini, la ragazza avrebbe modificato il proprio racconto, contraddicendosi e sostenendo che i due le avevano fatto bere un cocktail con una sostanza allucinogena. Una versione smentita dagli esami tossicologici. Secondo i due giovani, la denuncia della ragazza potrebbe essere una vendetta per un litigio avvenuto fra i tre a fine serata.
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Anzichè vergognarsi di aver fatto passare due ragazzi innocenti come stupratori, colgono l'occasione per infierire su chi aveva avuto il coraggio di tenere ferma la possibilità del rapporto consensuale.

La più stronza e la più falsa ha un nick maschile
bigz
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te come gli altri non hai mai messo in dubbio che i ragazzi fossero innocenti. giustificavi la loro opera supponendo fossero colpevoli. non rigirare la frittata e vergognati per le centinaia di ragazze che vengono giornalmente violentate nel mondo a causa di gente che la pensa come te. rileggiti i miei commenti e vedrai che non ho commentato il caso singolo, anzi ho chiaramente detto che non mi riferivo ad esso, ma alla generalizzazione. te ti sei permesso di prendere in giro una ragazza solo perché si sentiva toccata da questo fatto in modo alquanto vigliacco e puerile.
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Non rigirare tu la frittata. E' la ragazza (e chi sta con lei a priori) a dover provare al di là di ogni ragionevole dubbio l'effettiva gravità e l'effettiva realtà dei fatti denunciati, non i ragazzi accusati a dover fugare i dubbi sulla loro innocenza. In dubio pro reo.
Ma visto che qui si parla di numeri sulla violenza lasciando la definizione di essa alla soggettiva sensibilità della presunta vittima e la dimostrazione dei fatti ad una sola campana (mentre l'altra è tenuta a tacere e se parla viene reputata degna a priori solo del riso o del disprezzo), non ha senso discutere razionalmente.

Quanto alla vergogna...
vergognati tu per le centinaia di vittime innocenti del femminismo (tutt'ora in carcere) che considera a priori la donna come unica fonte di verità e sensibilità e vittima e distrugge oggettività del diritto e presunzione di innocenza.

Tu sarai responsabile se l'Italia diventerà come oggi gli Usa:

http://www.carloparlanti.it/

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=33518381

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7846045

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=8012294

http://questionemaschile.forumfree.it/?t=9090025

Più sottile l'argomentazione di un altro nick maschile:
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Nessuno ha sputato sentenze, si vede che lei legge quello che vuole leggere. Nessuno ha detto che erano colpevoli. Io nel mio commento ho detto: "se c'è reato".
Poi ho fatto un discorso su quello che hanno commentato, nel senso che una che beve troppo con degli sconosciuti e poi accetta da loro un passaggio "è una che se la cerca la violenza" a detta dei più.
Una cosa inaccettabile in una società civile.
Mi vorrebbe dire che lei è di questa corrente di pensiero?
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Guarda che il video è esattamente compatibile con quanto detto dai tuoi nemici e da te considerato "giustificazione della violenza".
Ella era consenziente perchè si è concessa in cambio del buon esito del passaggio. Ed essendo consenziente (sia pure per interesse e non per amore) ha fatto tutte le effusioni del mondo.
Il punto è proprio questo: non è che i ragazzi siano innocenti perchè quello che è stato scritto nell'articolo era falso. Sono innocenti proprio perchè quello che è stato scritto nell'articolo era vero e non era reato. Invece tu e le femministe avete voluto considerare reato chiedere un rapporto sessuale in cambio del buon esito di un passaggio. La polizia ha riscontrato che in tutto questo non vi è stata alcuna costrizione e dunque la violenza sessuale non sussiste. Esattamente come dicevano i tuoi nemici (ed io).

C'è sempre chi vuole travisare.
alessio:
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Nessuno ha sputato sentenze, si vede che lei legge quello che vuole leggere. Nessuno ha detto che erano colpevoli. Io nel mio commento ho detto: "se c'è reato".
Poi ho fatto un discorso su quello che hanno commentato, nel senso che una che beve troppo con degli sconosciuti e poi accetta da loro un passaggio "è una che se la cerca la violenza" a detta dei più.
Una cosa inaccettabile in una società civile.
Mi vorrebbe dire che lei è di questa corrente di pensiero?
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A parte che le sentenze in questi casi sono sputate sempre dai giornalisti (per montare ciclicamente psicosi, per avallare tesi preconcette o comunque per fare notizia, scalpore e scrivere quanto la massa che ama indignarsi, arrabbiarsi e gridare, più che fare la fatica di pensare con calma e riflettere oggettivamente, vuol leggere) e purtroppo spesso anche dalla magistratura (la quale avvalla con troppa leggerezza ogni richiesta di custodia cautelare in carcere accettando come "gravi indizi" di colpevolezza la semplice parola dell'accusa, ritenuta credibile non si sa secondo quale oggettivo criterio, anche prima e anche senza "prove" dirette, riscontri fattuali, testimonianze terze o altri elementi atti a validare oggettivamente la tesi della violenza), io non ho mai detto quanto attribuitomi. Vedi il mio commento sopra. Il mio pensiero non è che una ragazza che chiede un passaggio "se la cerchi", ma che una ragazza che accetta un passaggio (o il buon fine di un passaggio già cominciato) in cambio di un rapporto sessuale non è una vittima di violenza. La costrizione non vi è, poichè ella ha la testa per decidere liberamente cosa sia per lei conveniente/morale/accettabile e le gambe per andarsene se la proposta dell'accompagnatore la scandalizza. E, non essendo un obbligo di legge accompagnare le ragazze sottocasa, la "minaccia" di non farlo non costituisce minaccia di danno ingiusto (necessaria all'integrazione del reato di violenza tramite minaccia).

La conclusione è di una imbecille che finge di non vedere il punto.
ilaria79:
[quote]
a me fate paura ma voi!!! prima di tutto nel precedente articolo abbiamo commentato per quello che c'era scritto, ora commentiamo per quello che l'articolo riporta ora, poi cosa vuol dire se una ragazza accetta un passaggio o beve un pò di più è una poco di buono o come la definite voi santarelli, se ha detto delle bugie è giusto che paghi lei se sono stati i ragazzi pagheranno loro, la legge poi farà il suo percorso
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Appunto!
Il grave è proprio che anche prima e anche senza riscontri oggettivi e testimonianze certe delle presunte violenze si presentano sistematicamente in questi articoli i ragazzi come mostri.
Poi la smentita passa sotto silenzio. Quando, per la fortuna degli innocenti, arriva. Qualche volta per fortuna la falsità viene soperta. Ma se, come vogliono stupidità cavalleresca e demagogia femminista, la presunzione di innocenza viene di fatto meno (per la volontà di non far sentire la denunciante "trascurata" e "poco creduta"), diviene difficile nei casi in cui non vi siano telecamere.

A parte merita di essere bastonata una stronza particolare.
occhiverdi:
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quoto tutti i commenti di big-z, alessio e sabrina - il resto dei commenti sono la prova del contenuto degli stessi, ovvero gente che continua a non voler capire e a tacciare tutte le ragazze di essere "zoccoline", facili e quant'altro e difesa a spada in generale (non nel caso in questione) dei maschi ritenuti sempre innocenti, provocati, e comunque difendibili.
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Come osi? Occhi verdi e lingua biforcuta! Verde come il veleno dei serpenti! Come osi rigirare la frittata?
Tralasciando il discorso moralista su "zoccole" e "ragazzi provocati difendibili", ci sono le evidenze delle false accuse
(Usa: http://www.carloparlanti.it/
Inghilterra: http://www.crimeblog.it/post/4270/uk-20enne-accusa-un-coetaneo-di-averla-stuprata-solo-per-poter-ottenere-un-risarcimento-niente-carcere
Italia: http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/bologna/2009/01/13/143979-nostro_figlio_accusato_stupro.shtml
http://www.youtube.com/donnadisonesta#p/u/3/VzrR0SvZWDM
)
e le scelte scriteriate del governo in tema di "sicurezza", platealmente incostituzionali (abolizioni della possibilità dei domiciliari, come se la detenzione preventiva potesse essere un'anticipo di pena e se la gravità di un'accusa potesse fungere da anticipo di colpa, e negazione dei benefici della Gozzini, misure non applicate nemmeno ai casi di omicidio, strage e infanticidio) ma trasversalmente approvate da gran parte del mondo femminile (e da quello maschilista-cavalleresco).

Siete voi che distruggete la presunzione di innocenza in questi casi!
Siete voi che considerate "seconda violenza" richiedere alla donna di provare oggettivamente la "prima" presunta "violenza"!
Siete voi che considerate "maschilista" chiunque osi dubitare della versione che vede massimamente colpevoli i ragazzi denunciati!

Fomentando addirittura il carcere preventivo!
Ovvero l'andare in galera per la sola parola della donna (considerata con criteri non so quanto scientifici "credibile"), presa come grave indizio di colpevolezza, anche prima e anche senza che la presunta violenza venga provata al di là di ogni ragionevole dubbio in unregolare processo con riscontri oggettivi e testimonianze terze!

E non dite che non è così, perchè se così non fosse, il ragazzo di Bologna denunciato dall'amichetta che si è messa a piangere dicendo di essere stata violentata nel bagno della disco, e solo dopo due anni è stata smentita dalle indagini difensive, non avrebbe passato 700 giorni ai domiciliari (ed ora sarebbe carcere vero), se così non fosse quel rumeno dell'altro giorn o (poi scagionato dalla testimonianza di una vicina che aveva sentito il litigio fra lui e lei per via del rumore per le scale) non sarebbe finito in galera perchè l'italiana ha detto di essere stata aggredita sessualmente e salvata dal cane!
Quali gravi indizi vi potevano essere se non la semplice parola dell'accusa giudicata credibile a priori secondo criteri di stupidità cavalleresca e demagogia femminista?

E voi fomentate questa situazione descrivendo il clichè a senso unico del "maschio violentatore", non tenendo presente nè presunzione di innocenza nè gradazione della colpa.
Il clichè opposto che tu critichi (uomini sempre difendibili), sebbena parimenti falso in quanto ugualmente assolutizzante, non è applicato più da diverso tempo (ammesso lo sia mai stato) in ambito giudiziario. Anzi, fa tanta paura il solo sospetto di cadervi che sovente (specie in Usa e in GB) si crede a priori alla parola della donna anche quando l'oggettività del diritto e la presunzione di innocenza dovrebbero imporre il dubbio legittimo (in attesa di prove). Ecco perchè anche in casi in cui non solo non vi sono prove di colpevolezza, ma vi sono addirittura prove dell'innocenza (se non altro l'impossibilità fisica dei fatti narrati dall'accusa) si può venire condannati (come Parlanti e, come lui, tanti altri), e in casi in cui non vi sono prove (come quello del ragazzo inglese) deve intervenire la "soffiata" di un'amica (supportata dalle telecamere) per scarcerare chi, a questo punto, è stato arrestato e imprigionato solo sulle parole (in uno stato di diritto testimonianze terze e riscontri oggettivi dovrebbero servire all'accusa, non alla difesa per far assolvere un innocente fino a prova contraria). E questi sono fatti. Come è un fatto che voi cavalieri e femministe vorreste anche l'Italia ridotta nella situazione d'oltremanica e d'oltreatlantico, solo per farvi belli della "lotta contro la violenza" (ovviamente della violenza psicofisica cui è sottoposto un innocente in carcere o un accusato ingiustamente, con tanto di trauma processuale, linciaggio mediatico e sensazione di trovarsi abbandonato da tutti, come l'accusato di un processo inquisitorio, impossibilitato a difendersi e ulteriormente accusato di "seconda violenza", "mancanza di rispetto per la donna" o "ammissione di colpa implicita nella negazione insistita", ad ogni contestazione delle accuse, nulla vi cale).


Il più stronzo di tutti merita una risposta più articolata (e pure un po' oltre il mio reale pensiero, o, meglio, oltre quanto nel caso sentirei giusto e sarei in grado di fare) a parte.
Alessio:
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vede la differenza tra l'essere umano e la bestia stà proprio li.
Avere l'intelligenza di sapersi fermare. Lo sò che è frustrante, ma il cervello dell'animale che si dice più evoluto su questa Terra dovrebbe avere una razionalità invece che cedere solo all'impulsività.
Se non si ha l'intelligenza di fermarsi si è delle bestie. Un rapporto sessuale non voluto è violenza. Punto e basta.
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Anche se provocato con intenzionale perfidia devo "usare il cervello" e fermarmi?
Un cervello che impone a me (persino nella mia più profonda natura) la limitazione e la frustrazione, e alla controparte (nella stessa sfera e nella corrispondente natura) lascia la libertà di permettersi di tutto senza conseguenze (pure di infierire, magari con tirannie, umiliazioni, irrisioni e perfidie d'ogni genere, su di me tramite ciò per cui risulto, psicologicamente e fisiologicamente, più debole e vulnerabile, ovvero il disio dei sensi) è un cervello che non vale nulla e non serve a nulla. E non è neppure intelligente.
MEGLIO ESSERE BESTIE!
INTELLIGENTE ESSERE BESTIE!
LA BESTIA E' PIU' VITALE E PIU' SANA DELL'UOMO CORROTTO DALLA PSEUDOINTELLETTUALITA' CAVALLERESCA O FEMMINISTA.
MEGLIO USARE LA VIOLENZA DIRETTA CHE LASCIARE CAMPO LIBERO ALLA MENZOGNA E ALLA PERFIDIA (strumenti della violenza psicologica e costume di gran parte delle stronze moderne fatto passare come "sopportabile per gli uomini", "normalitù" o addirittura "diritto della donna").

Così almeno si pone intelligentemente un limite alla prepotenza femminea, la quale altrimenti proseguirebbe senza remore fino all'infinito qualitativo e quantitativo!

Magari, provocato, ora sto anche volutamente (e comprensibilmente) esagerando proprio per mostrare l'esagerazione della tesi a me opposta, ma....
ANCHE IL FARE LE STRONZE E' VIOLENZA.

Quello che forse con troppa veemenza verbale i "vostri nemici" stanno tentando di dire, è che il "fare le stronze" (ormai divenuto costume nei luoghi di divertimento come in quelli di lavoro, negli incontri brevi e occasionali per via o in discoteca come in quelli più lunghi e sentimentali), ovvero trattare con sufficienza o aperto disprezzo chiunque tenti un qualsiasi avvicinamento erotico-sentimentale, mostrare pubblicamente, per capriccio, vanità , aumento del proprio valore economico sentimentale o gratuito sfoggio di preminenza, le proprie grazie solo per attirare, illudere e sollevare nel sogno chi poi si vuole far cadere con il massimo del fragore, della sofferenza e del ridicolo, diffondere disio agli astanti e attrarre a sè (o addirittura indurre ad arte a farsi avanti e a tentare un approccio) sconosciuti che non si è interessate a conoscere ma solo a ingannare, far sentire nullità e frustrare sessualmente, dilettarsi a suscitare ad arte disio per compiacersi della sua negazione e di come questa, resa massimamente beffarda, umiliante e dolorosa per il corpo e la psiche da una raffinata, intenzionale e premeditata perfidia, possa far patire le pene infernali della negazione a chi è stato dapprima illuso dal paradiso della concessione, attirare e respingere con l'intenzione di infliggere continuamente tensione psicologica, ferimento intimo, senso di nullità , irrisione al disio, umiliazione pubblica e privata, inappagamento fisico e mentale degenerante se ripetuto in ossessione e disagio scivolante da sessuale ad esistenziale (con rischio di non riuscire più a sorridere nel sesso e di avvicinarsi ad una donna senza vedervi motivo di patimento, tirannia e perdita di ogni residuo interesse per la vita), usare insomma sugli l'arma della bellezza in maniera per certi versi ancora più malvagia di quanto certi bruti usino sulle donne quella fisica) non è un diritto, è una vera e impunita forma di violenza sessuale psicologica ai nostri danni, perchè i danni (piaccia o no al femminismo) esistono (e vanno dalla cosiddetta "anoressia sessuale" al suicidio, dal precoce bisogno di prostitute ad un disagio psichico ora celato con l'ironia ed ora pronto ad esplodere in eccessi di aggressività: che per millenaria consuetudine "cavalleresca" o per moderno appiattimento sul femminismo, gli uomini tendano a negare spesso anche a loro stessi le proprie sofferenze, non toglie che essi in tali casi siano davvero vittime). E quello che rende accesi i termini della discussione è la constatazione che proprio per affermare questo assai dubbio "diritto" (peraltro sempre e solo imposto dall'alto da certe lobbies culturali e mai espresso come volontà di questo o quel popolo) si pongano in dubbio persino oggettività e dimostrabilità del confine fra lecito e illecito e presunzione di innocenza.

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