La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Pazartesi, Nisan 26, 2010

FINALMENTE UNA SPLENDIDA NOTIZIA!

Quella della madre che ha cercato di uccidersi annegando i pargoli era pura follia (e sul fatto che ad un'infanticida confessa e dimostrata si concedano i domiciliari, mentre un semplice accusato di stupro debba andare per forza in galera sulla sola parola della donna, anche prima e anche senza riscontri oggettivi e testimonianze terze della presunta violenza ci sarebbe molto da dire, ma in altra sede), questa al contrario è comprensibile reazione all'ennesima interpretazione a senso unico antimaschile della legge sul divorzio. Quella era volontà perversa di morte, questa è volontà vitale ed indomita di non arrendersi alle ingiustizie perpretrate dalla società e dalle donne.

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"Sono stanco, mi arrendo". Si costituisce dopo la strage
Lunga caccia all'uomo per rintracciare Oscar Bianchera, 42 anni che questa mattina ha ucciso la ex moglie di 40 anni, un'altra donna di 71 anni ed un conoscente con cui aveva avuto un dissidio. Dopo la strage telefona alla madre: ho fatto un macello.

Il corpo senza vita, coperto da un lenzuolo, di Daniela Gardoni uccisa dall'ex marito Omar Bianchera a Volta Mantovana.

Mantova, 25-04-2010

Poco piu' di un'ora per seminare terrore e morte in un fazzoletto di terra di circa di dieci chilometri. Poco piu' di un'ora per stroncare con due pistole e un fucile a pompa l'esistenza di tre persone e ferirne una quarta, sconvolgendo il 25 aprile di due tranquilli e ricchi paesi del Mantovano, Volta Mantovana e Monzambano. Omar Bianchera, autotrasportatore, 44 anni, stamani ha deciso di chiudere i conti con tutti coloro verso i quali provava rancore, trucidandoli: l'ex moglie, una vicina di casa e un conoscente con cui aveva avuto affari in passato. Tutti uccisi con "colpi mirati, precisi", dira' poi un medico del 118 di Mantova. Quello di Bianchera e' infatti apparso subito un piano tanto lucido quanto spietato. A un conoscente l'aveva promesso: "Mia moglie la uccido", tanto che quella di Daniela Gardoni, 43 anni, e' apparsa quasi una tragedia annunciata. La donna, martedi' scorso, era uscita vincitrice da una causa di separazione, al termine della quale l'ex marito avrebbe dovuto versarle parecchi soldi. Lui l'ha attesa dalle sette di mattina nei pressi della casa della donna in via Risorgimento, a Volta Mantovana. Quando Daniela Gardoni, due ore dopo, e' uscita di casa ne e' nata una lite. La donna, terrorizzata, e' salita a bordo della sua Ford Focus e Bianchera ha cominciato a sparare. L'ex moglie, probabilmente, cercava di raggiungere la vicina stazione di carabinieri ma, forse perche' gia' colpita, si e' schiantata contro un'altra auto, finendo contro il muro di un'abitazione. Bianchera, da freddo killer, ha spintonato un ragazzo sceso dal suo scooter per soccorrerla e ha sparato due colpi alla donna, uccidendola. Poco piu' di dieci minuti dopo la morte e' arrivata per Maria Bianchera, 71 anni, in localita' Piccard, dove l'autrasportatore abitava. Contro la vicina, con la quale sembra ci fossero contrasti per i confini dei loro terreni, ha sparato cinque colpi, freddandola. Bianchera, pero', non aveva ancora finito il suo compito di giustiziere. La spietata vendetta e' proseguita nella frazione Pille di Monzambano, in linea d'aria distante meno di un chilometro da Piccard. L'autotrasportatore, che pare da qualche tempo avesse cominciato a fare uso pesante di droghe, e' andato a cercare Luigi Platter, padre di Walter, 34 anni, viticoltore. In questo caso, gli attriti erano legati ai locali che Bianchera aveva affidato alla famiglia Platter anni prima perche' gestisse una birreria. Non ha trovato Luigi, ma Walter, che era in auto con la moglie, Virginia Deidone', 32 anni e i loro due figli piccoli. Anche i questo caso, nonostante la presenza della donna e dei bambini, il killer non ha avuto pieta': Walter Platter e' stato crivellato di colpi, la moglie e' rimasta leggermente ferita a un braccio e ha avuto la forza di correre in strada a chiedere aiuto. Quando i carabinieri, che erano intervenuti per l'omicidio di Maria Bianchera, omonima, ma non parente dell'omicida, sono arrivati sul posto, l'assassino era probabilmente ancora nei pressi. Il plurimocida e' riuscito a fuggire attraversando un canale d'irrigazione e a raggiungere la propria Punto di colore nero, parcheggiata a poca distanza. Immergendosi nell'acqua ha neutralizzato i cani che hanno perso le sue tracce. E' quindi scattata la caccia all'uomo, con posti di blocco, elicotteri, nel Mantovano ma anche nel Bresciano. Bianchera, dopo la mattanza, aveva chiamato la madre e le aveva detto: "Ho fatto un macello". Il suo telefonino aveva agganciato una cella di Pozzolengo, nel Bresciano, e, attraverso questo particolare, i carabinieri di Mantova, Monzambano e Volta Mantovana hanno capito in quale direzione stava cercando di fuggire. Braccato dai militari che ne seguivano gli spostamenti del suo telefono cellulare, senza alcuna via di scampo, l'autotrasportatore da Anfo, una localita' del Lago d'Idro, ha chiamato il 113. La Polizia ha girato la segnalazione ai carabinieri che sono andati a prenderlo. Si e' arreso quasi docilmente, ha consegnato le armi della strage. La sua domenica di follia era finita.
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Splendida notizia.

Questa bisogna usare come arma di difesa e offesa in un mondo in cui le femmine e il femminismo pensano di averla vinta per il semplice fatto di aver manipolato gli animi, la morale, il sentire comune, i media, di aver sovvertito ogni logica, ogni etica, ogni valore ed ogni diritto e di aver guadagnato alla propria causa le leggi, i costumi, la tv e i giudici: la maggior disposizione nostra ad uccidere e ad essere uccisi, che mai potranno toglierci perchè discende dalla nostra natura GUERRIERA.
Così devono essere giustiziate le responsabili di qualunque tipo di sbranamento economico-sentimentale. E lo stesso trattamento (o, meglio, le rimanenti pallottole) dovrebbe essere usato anche contro quelle donne virtuali che giustificano o glorificano l'atto dello sbranare l'uomo nelle sue ricchezze materiali e sentimentali.

E non mi si dica che sono senza pietà. Chi fosse capace di pietà capirebbe la tragedia di molti padri separati. Invece, le "cretine a sud" guardano il mondo a senso unico e hanno il coraggio di chiamare "maschilisti negazionisti" chi semplicemente mostra loro l'evidenza di certe disparità legali e morali odierne (tangibili con mano!). Sono loro che negano l'evidenza e quinsi sono NEGAZIONISTE. Le evidenze erano quelle che io rilevavo da anni:
http://la-sublime-porta.blogspot.com/2007/03/le-pseudopsicologhe-e-san-giuseppe-gli.html

Ma qui si preferisce proseguire con vittimismi retrospettivi e anacronismi morali per negare la realtà dei fatti di oggi, verificabile. Ma che crepino quelle cretine e chi le segue! Non sono degne neanche dei miei insulti.
Finisco di dire quello che ho da dire sul fatto.

Peccato solo che in questo caso non sia rimasta al "killer" qualche pallottola per freddare le donne come la spagnola sull'aereo, pronte a denunciare per "violenza sessuale" chiunque anche per fatto la cui gravità e soprattutto la cui realtà sono tutte da dimostrare (invetate spesso di sana piante per svariati motivi, o comunque esistenti solo nell'arbitrario giudizio e nel soggettivo sentire della presunta vittima) o i giudici come i Gip e i Guo di quel caso, che condannano la gente sulla sola parola della donna senza alcuna prova diretta della presunta "violenza" (ammesso si possa considerare tale una mano che con delicatezza sfiora, magari inavvertitamente).

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