La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Pazartesi, Eylül 24, 2007

LA CANDIDATA DI COSTANTINOPOLI

La concorrente n°004 è stata la prescelta dalla Sublime Porta per l'attuale concorso di Miss Italia.
Ho deciso di votare per lei fin da ieri, in parte sicuramente per lo slancio statuario della figura, la chiara bellezza degli occhi e l'angelica perfezione delle forme, ma poiché pari altezza, pari claritate e pari bellezza di viso esono qualità proprie contemporanemante di altre concorrenti, in parte anche per quanto dichiarato.
Al contrario di altre fanciulle, pronte a sostenere l'importanza dello studio, dell'impegno e della serietà di vita (tanto ossessivamente che conviene dubitarne), non ha avuto esitazione né vergogna nell'esprimere apertamente quanto i suoi desiderio non siano tanto avere una particolare laurea o dedicarsi ad un particolare lavoro, ma puramente poter seguire i propri hobbies: la moda e lo shopping.
Evidentemente ella da un lato desidera interpretare il sogno estetico dell'anima contemporanea e diventare una di quelle alte bellezze ed eteree che il mondo rimira sfilare sulle passerelle come musiche al vento e può soltanto guardare di giorno sognando ad occhi aperti al loro gir per via o sospirare di notte nella luce diffusa della luna, assieme all'altre auree di idealità di cui il disire umano la riveste quando è corteggiata dalle divine stelle, dall'altro vuole vivere come una versione moderna delle principesse rinascimentali e, come quelle vivevano fra corti e balli, fra gioielli e oggetti d'arte, ella vuole potersi abitualmente permettere vestiti firmati, gioielli preziosi, soggiorni in posti da favola, notti in hotel di lusso, viaggi in auto sportive, creme infinite e infiniti doni e oggetti alla moda.
Entrambe le inclinazioni implicano in primo luogo scegliere un uomo che eccella finanziariamente.
Qualcuno pensa che ciò sia una pura necessità materiale di fanciulle poco abbienti o una distorsione culturale di questo mondo capitalista e pubblicitario su donne benestanti ma impressionabili. Ciò è soltanto parzialmente vero.
La fanciulla in questione non pare né povera (dati i suoi hobbies, sembra tutt'altro) né manipolabile: segue semplicemente la natura. E il desiderio da lei espresso non è frutto della cultura, è frutto natura, poiché l'istinto femminile non è disiare diffusivamente come l'uomo, inseguire la bellezza nel maggior numero di creature femminee appena essa si fa sensibile, bensì selezionare l'eccellenza. La società può cambiare il concetto di eccellenza, ma non il fatto che le donne la desiderino. La sua misura nel mondo omerico era la virtù guerriera, nel mondo cristiano il valore cavalleresco, nel mondo futuro sarà forse il puro spirito, ma intanto, nel mondo capitalista, è la capacità di produrre, spendere e sfoggiare la ricchezza. Allo stesso modo la società può cambiare l'immagine della bellezza, ma non il fatto che gli uomini la desiderino più d'ogni altra cosa. Magari un uomo del Cinquecento avrebbe come modello la Venere del Botticelli e sprezzerebbe le nostrane modelle anoressiche, un greco preferirebbe la Venere di Milo, e non degnerebbe d'uno sguardo una cubista, ma tutti gli uomini di tutte le epoche hanno cercato e cercheranno sempre il proprio sogno estetico vivente.
Conformemente ai complementari fini di propagazione della vita e di selezione della specie, l'uomo vorrebbe sempre godere di cento donne immediatamente attratto dalla loro bellezza, mentre la donna vorrebbe cento uomini solo per farsi desiderare da loro al fine metterli alla prova e selezionare colui che eccelle nelle doti da lei volute (ché questo avviene anco in natura), e tali doti, in un mondo evolutosi come evidente oggi, non possono andar troppo distanti da una alta posizione socio-economica.

Perché dunque oso sognare e apprezzare tanto, se non sono fra coloro che hanno raggiunto in occidente tale posizione?
Perché evidentemente, come nello spirito del blog, nei riguardi di fanciulle simili mi immagino nell'inconscio di poterle incontrare non tanto come amanti quanto come escort.

In attesa di incontrare il suo principe azzurro (o verde se paga in dollari), una donzella dalla bellezza e dal carattere tratteggiati sopra può comunque vivere come vivrebbe assieme ad un miliardario, se sceglie anche gli uomini normali fra coloro i quali sono disposti a fare follie per lei o comunque a versarle l'equivalente del loro stipendio mensile per una notte, e quindi, di fatto a darle nella singola volta dell'incontro (o tutte le volte che possono permettersi di incontrarla), in cambio della sua bellezza sensitiva e intellettiva, quanto potrebbe darle tutti i giorni l'uomo desiderato.

Sicuramente la miss in questione non sarà mai un'accompagnatrice, e magari prenderebbe come insulto il mio sognarlo, ma mi piace ugualmente pensare a come le donzelle che potrei incontrare come escort potrebbero benissimo aver percorso la stessa "carriera", partecipato agli stessi concorsi ed avuto le stesse inclinazioni, gli stessi ragionamenti, gli stessi "hobbies".

Le fanciulle d'altissimo livello, sia fisico ed estetico sia culturale e intellettivo, con cui desidererei massimamente incontrarmi a pagamento e con le quali vorrei vivere il mio sogno estetico completo, hanno in comune l'avere, o l'avere avuto, come primo lavoro, quello di modelle (a Milano, direi, se le voglio incontrare in Italia). Una fanciulla di queste. che per tal motivo sia da giovanissima nella città meneghina, con l'animo simile a "quell'ignoranza completa del male, delle sveture, dei patimenti destinati a spegner presto quella pura gioia" narrata dal Leopardi, quel fiore insomma "primissimo della vita" vedrebbe non la Milano dei "Brambilla", dei lavoratori, o dei neolaureati, ma quella delle sfilate, delle auto sportive, dei gioielli, dei locali alla moda, del jet-set televisivo, delle boutique esclusive, di moderni principi che come nel rinascimento vivono fra "cani, cavalli e belli arredi". Affascinata, più che dagli uomini, dallo splendore e dagli ori di tale mondo, di cui inizia a godere i primi agi e le prime ricchezze, le prime vanità e le prime glorie mondane, le prime celebrità mediatiche ed i primi divertimenti, può decidere di concedere le proprie grazie corporali e le proprie bellezze intellettuali e fisiche a chi le possa permettere vivere in tale mondo non solo nella finzione temporanea del lavoro, ma anche nel reale.
Non è bisogno, ma vanità. Non è semplice interesse, ma profondo desiderio di essere principessa anche giù dalla passerella.
Così penso che nasca la mia accompagnatrice ideale. Taluni pensano che io sbagli a conferire tanta importanza a tale aspetto "formativo", che erri in tali supposizioni, che la realtà sia più brutale, terragna o comunque triste, e o che comunque esageri con rime e doni votivi alle escort. Io penso invece che un modello di fanciulla quale quella da me non solo fisicamente dipinta esista, debba esistere in questo universo consumista e sensuale, in questa Italia eterna indecisa fra chiesa e bordello, in questo tempo di commistione fra le opere di carne e le opere di spirito, in questa terra amante del sacro e del profano, della bellezza e del denaro, del guadagno facile e della santità, della bella vita e delle storie francescane e capace di spasimare parimenti per una carta di credito e per un'opera lirica, per un videofonino in vetrina e per un miracolo religioso.
Penso che qualunque opera dedichi a colei che sì, comunque pago, ma che resta sempre la figurazione della più pura ed alta bellezza, non sia opera vana. Ella per una notte mi porta nel giardino di Allah. Ed io dunque perché, oltre a darle il rate principesco, non dovrei comporle e recitarle versi tali da farla sentire principessa anche, se mi ascolta, con le orecchie (sempre solo per una notte, s'intende)?

Poiché il desiderio che me la fa vedere bella nasce dalla natura, io paragono la sua bellezza a fenomeni naturali e fra questi non posso tacere l'ombra della notte che pare fluire sull'onde del mare:

Bella sei tu nei tuoi begl'occhi chiari
Lucenti come stelle nella sera
Bella tu sei nella tua chioma nera
Fluente come l'ombra sopra i mari

E come il volto della luna appari
A chi dal basso ti riguarda e spera,
Alta statuaria e di bellezza vera
Tal che null'altra a te può star di pari

Il tuo viso perfetto nell'ovale
Risplende d'un sorriso d'innocenza
E le forme dei seni angelicate

Come fiori di giglio nell'estate
Diffondon del soave conoscenza:
Tu sei la donna che non ha l'uguale.


schema metrico: ABBA ABBA CDE EDC
schema accentuativo:
4a-8a-10a
1a-6a-10a
4a-8a-10a
1a-6a-10a

4a-8a-10a
4a-8a-10a
4a-8a-10a
1a-6a-10a

1a-6a-10a
1a-6a-10a
1a-6a-10a

1a-6a-10a
1a-6a-10a
4a-8a-10a

SALUTI DALLA SUBLIME PORTA

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