La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Salı, Nisan 17, 2007

LE PAGELLE DI SAKHIR










Consegno ora le pagelle della terza prova dell'anno. Complessivamente sono soddisfatto dei risultati della classe, giacché si tratta di voti globalmente superiori a quelli delle scorse due prove.

MASSA FELIPE: 9 1/2
Ha interpretato alla perfezione quel ruolo che gli inglesi chiamarebbero di "front runner". Dopo i pasticci e le mediocrità sfoggiate in Australia e Malesia si trasforma in un sicuro e infallibile facitore di pole position, vittoria e giro più veloce. Ricorda, in questo suo essere tanto fallace e inconsistente quando le difficoltà della sorte lo relegano lontano dalle primissime posizioni, quanto autorevole ed imprendibile quando riesce a partire davanti, un certo Damon Hill. Come a suo tempo l'inglese, pare Schumacher se ha la macchina migliore e riesce a conservare la pole, mentre in caso contrario risulta più lento e inconcludente dell'ultimo dei piloti di seconda fascia. Questa volta siamo sul "fronte di salita" dell'onda che in precedenza aveva toccato il minimo, per cui un gran voto è d'obbligo. Manca il 10 pieno per il semplice fatto che non riesce a porre un margine di sicurezza fra sé e l'inglese Hamilton, il quale rimane sempre un debuttante. Una gara alla "Schumacher" avrebbe implicato sì da un lato il non strafare quando si è primi, ma dall'altro lato almeno non il lasciarsi raggiungere nell'ultimo terzo di gara dagli inseguitori. La rimonta dalla McLaren con le gomme dure non è sembrata tanto frutto della gestione di gara del ferrarista, quanto del suo affanno. Chi lascia avvicinare gli avversari per calcolo non permette loro di arrivare in scia a un paio di giri dalla fine e comunque, durante l'avvicinamento, piazza ogni tanto un giro veloce per mostrare di essere il dominatore.

HAMILTON LEWIS: 9 1/2
Merita lo stesso voto del vincitore per la consistenza mostrata in gara e soprattutto per aver battuato, in qualifica e sul traguardo, il campione del mondo compagno di squadra. Avevo scritto la scorsa volta che, dopo un terzo e un secondo posto nelle ultime due gare (ossia nelle prime della sua carriera nella massima formula) ci si sarebbe dovuto aspettare, secondo il proverbio, la vittoria. Ora confermo che è lui il vincitore morale del Gran Premio. Svergognare un Alonso al massimo dell'euforia e dalla fiducia (dopo la vittoria in Malesia e la ritrovata testa del mondiale) sia in termini velocistici sia in termini di gestione della gara e mettere fiato sul collo ad un Massa quasi imprendibile in versione "Schumacher" e fare questo alla terza gara in formula uno vale molto più di certe vittorie. Colgo l'occasione per correggere il suo nome (che avevo scritto sempre errando alla francese nelle scorse due prove). Con questo gli rendo onore.

HEIDFELD NICK: 9 1/2
Come ci sono tre piloti in testa alla classifica mondiale, così ci sono tre alunni in testa alla classifica dei voti. Anche il pilota della BMW merita a pieno titolo questo primato, in quanto non solo è veloce come le Ferrari e le McLaren, ma riesce persino a superare la freccia d'argento del campione del Mondo con un eroico e durissimo (ma leale e pulito) sorpasso all'esterno degno del "Leone Mansell" dei tempi migliori: praticamente il più bel sorpasso della Formula 1 2,4 litri e l'unico veramente significativo della gara. Forse l'essersi fatto crescere la bionda barba lo fa sentire un leone con la criniera, ma il fatto è che la sua velocità e soprattutto il suo passo di gara lo rendono in questi ultimi tempi decisamente più consistente di piloti pagati e valutati e pubblicizzati infinitamente di più. Quanto ha mostrato nelle prime tre prove dell'anno lo pone sullo stesso livello prestazionale di Kimi Raikkonen (uno scherzo del destino?), e di Fernando Alonso (considerati entrambi di "altra categoria" rispetto al tedesco) ed una spanna sopra il compagno Kubika (considerato l'astro nascente irresistiile sorto ad oscurare il meno giovane compagno). Non arriva al 10 pieno solo per il fatto di non mancare ill podio. La sua quarta piazza (quella nel mondiale, non quella in gara, che gli va stretta) è però pienamente meritata.

RAIKKONEN KIMI: 9
Molti potranno vociferare su questo voto, ma il finlandese compie almeno due capolavori (dopo il comunque ottimo lavoro di stare davanti al rivale per il campionato Alonso il prova): resiste all'esterno delle due McLaren alla partenza, senza farsi buttare fuori o risucchiare dal gruppo (coma avrebbe potuto facilmente succedere ad un pilota meno talentuoso e attento, nella stessa situazione) e supera Alonso (che gli era saltato davanti al primo giro proprio per il fatto di essere uscito più forte di lui dalla esse dopo il via che Kimi ha dovuto forzatamente percorrere fuori traiettoria) al primo pit stop con un giro "monstre" degno di Schumacher. E' in questi frangenti critici che si vede il campione. Facile è trionfare quando tutto gira alla perfezione. Difficile è affermare il proprio primato quando la ruota sembra girare contro. Un pilota veloce ma normale (vogliam dire un Massa?) dopo aver perso (non per colpa sua) la posizione al via e non essere riuscito a recuperarla subito si sarebbe demoralizzato. Un pilota normale, con lo stesso quantitativo di benzina dell'avversario campione del mondo e quindi con al massimo un solo giro in più di questo per stare fuori ed essere più veloce a serbatoi vuoti, non ce l'avrebbe fatta a saltare davanti. Un campione invece (vogliam dire uno Schumacher?) avrebbe piazzato un tempo fenomenale proprio in quel giro e sarebbe uscito dai box con quel pizzico di vantaggio tala da parmettere di resistere all'arrivo dell'avversario con gomme già scaldate da un giro. E Kimi si è dimostrato un campione. E' da queste situazioni che si vede di che pasta è fatto. Peccato i giornalisti non lo notino, ma sono le medesime situazioni nelle quali Schumacher era maestro.

COULTHARD DAVID: 8
Aveva iniziato la stagione con uno zero tagliato per l'assurda manovra su Wurz indegna di un pilota di formula uno (da 13 anni poi). Ora devo invece è tornato da otto pieno, per una gara fatta di sorpassi, velocità e consistenza, proseguita in un crescendo esaltante e terminata, senza errori o incertezze, solo per la rottura del propulsore. Un eterno ragazzo.

DAVIDSON ANTHONY: 8
Realizza temponi nelle prove libere e nelle qualifiche non si smentisce piazzandosi tredicesimo, ben davanti alle altre tre vetture motorizzate Honda. In gara rompe il motore, ma dimostra una velocità da otto pieno, tenendo presente che la vettura guidata è una modesta SuperAguri.

SUTIL ADRIAN: 8
Si qualifica più avanti dell'ultima fila e questo con la Spyker è un risultato ben più che discreto. In gara poi arriva alla fine senza commettere errori (peccato per i problemi che lo rallentano ai box). Se fosse arrivato davanti al compagno di squadra Albers (così come davanti era in griglia) avrebbe strameritato, ma per un debuttante di cui alla vigilia i cronisti sapevano solo dire che "suonava il pianoforte" è già un risultato roseo. Anzi, arancione.

WEBBER MARK: 7 1/2
Parte da una strepitosa quarta fila, si mantiene veloce in gara (anche se non tanto quanto il compagno Coulthard), ma non arriva alla fine per la rottura del cambio. Per fortuna sua vi sono professori di automobilismo che guardano con attenzione alla sostanza del pilotaggio più che all'apparenza televisiva. Un sette e mezzo dalla Sublime Porta lo dovrebbe consolare.

KUBICA ROBERT: 7 1/2
Il quarto posto di Heidfeld non deve far dimenticare che il pilota polacco ha comunque disputato un'ottima gara. Peccato per la strategia decisa ai box, che lo ha penalizzato in termini velocistici. Per questo non arriva all'otto

TRULLI JARNO: 7 1/2
Meriterebbe anche di più, per il fatto di aver portato la Toyota in zona punti e davanti ad entrambe le Renault campioni del mondo in carica. Non posso però dare otto, perché quando si corre da tre anni con il team emanazione del primo costruttore mondiale di automobili, e quindi dotato di potenziale tecnico ed economico non indifferente (sono passsati per Colonia i migliori progettisti e il budget è di gran lunga il maggiore di tutta la formula uno), la mancanza di risultati e di velocità è da ascrivere anche all'incapacità dei piloti di far progredire la vettura sul piano prestazionale. Un pilota completo (Schumacher docet) deve sapere, attraverso i test di sviluppo e l'analisi delle prestazioni, portare la monoposto, sul medio e lungo periodo, ad un livello superiore a quello in cui la trova la prima volta che ci sale. L'infaticabilità nel provare e il metodo nel progredire e nel trovare o suggerire o valutare nuove soluzioni è qualità indispensabile per definirsi campioni. Se non le si possiede si è solo piagnoni a lamentarsi di non avere fra le mani una "vettura da mondiale". Qualcuno si ricorda come era messa la Ferrari nel 1996? Chi lavorò duramente per rendere una vettura da terza fila degna di vincere i gran premi? E chi fece affluire, nell'arco di un anno, a Maranello le persone, i metodi e le menti e le mentalità giuste, tanto da lottare per il campionato l'anno dopo?

FISICHELLA GIANCARLO: 7
Ennesimo voto mediocre per un pilota ormai costantemente mediocre, che nonostante sia più veloce di Trulli non riesce mai a tentare un serio attacco nonostante il suo team-principal lo inciti costantemente via radio a tale gesto. Finalmente Briatore ha il primo pilota che si merita.

KOVALAINEN HEIKKI: 6 1/2
Manca il sette del suo compagno solo perché manca la zona punti (per un soffio). Si dimostra comunque per la seconda volta parimenti veloce in prova e parimenti consistente in gara. Non si capisce perché la gente continui a considerarlo una promessa mancata o un pilota con la valigia (solo perché è giovane ed ha lo sponsor? ma è una colpa?). Forse con la Renault dell'anno scorso farebbe meglio di quanto fece Fisichella e con una McLaren quest'anno farebbe cose simili ad Hamilton. Se la vettura francese è così, però, la colpa è del più esperto compagno che non ha saputo svolgere un adeguato lavoro di sviluppo e di adeguamento alle gomme Bridgestone. Se Alonso fosse rimasto in Renault ora si parlerebbe del "fenomeno Kovalainen" anziché di quello Hamilton. Resto convinto che Heikki sia stato promosso in Formula Uno con un anno di ritardo. A volte i treni del successo partono un attimo prima di quanto si vorrebbe.

ROSBERG NICO: 6 1/2
Meno brillante del solito, il figlio di Keke si è trovato imbottigliato in gara dietro al compagno, e, per non tamponarlo, deve divagare per prati (anzi, per sabbie). Comunque diversi piccoli errori simili costellano la sua gara, comunque caratterizzata da grinta e determinazione. Non arriva al sette, per il risultato (solo decimo), ma passa la sufficienza per essere riuscito comunque ad arrivare davanti al compagno (ben più esperto) Wurz.

ALONSO FERNANDO: 6
Giunge alla sufficienza solo per essere riuscito a passare Raikkonen al via e per non aver comunque commesso errori. Forse vi è stato qualche problema tecnico a determinare una situazione prestazionale in cui, pur facendo il massimo, lo spagnolo non è riuscito ad andare oltre il quinto posto. Cerco che se con la stessa vettura Hamilton morde la coda di Massa il dubbio sorge.

ALBERS CHRISTIJAN: 6
Sufficienza stentata solo per il fatto di essere riuscito a terminare la gara. In prova e in gara è più lento del compagno, ma gli arriva davanti sfruttando i problemi di quest'ultimo.

LIUZZI VITANTONIO: 6
In prova, pur non passando le prime eliminatorie, riesce ad essere più veloce del compagno di squadra. In gara realizza buoni tempi, subito a ridosso delle due RebBull-Renault (il confronto è d'obbligo, essendo la sua Toro Rosso un semplice clone delle vecchie RedBull-Ferrari). Questo basta per giungere alla sufficienza, ma non alle vette cui il fatto di aver battuto Schumacher sui kart farebbe pensare.

ALEXANDER WURZ: 5 1/2
Non ce la fa a giungere alla sufficienza. Non riesce a rientrare nella top ten e nemmeno a stare davanti al compagno di squadra in giornata no. Nonostante tutti i tentativi rimane dietro alle vetture che potrebbe raggiungere, forse perché bloccato dal traffico. I sorpassi li sa fare, le strategie le conosce, la voglia c'è, come pure l'impegno, tanto, mai il voto è cinque e mezzo.

BARRICHELLO RUBENS: 5
Si può solo valutare come insufficiente una gara nella quale si finisce tredicesimi e doppiati con l'auto di una marca in passato gloriosa e vincitrice come la Honda. Per lui, come per il compagno di squadra, la caffettiera verde di quest'anno costituisce una scusante, per cui l'insufficienza non è grave. "Eppur si muove", diceva Galileo della terra. Per fortuna all'epoca non si potevano vedere i gran premi alla televisione, altrimenti l'Honda di quest'anno, dipinta con i colori dell'orbe terracqueo, avrebbe messo in crisi la sua teoria più di quanto non abbia fatto l'Inquisizione di Urbano VIII.

BUTTON JENSON: 4 1/2
Inesistente in prova, ha, rispetto al compagno di squadra, il buon gusto di eliminarsi subito dalla gara al primo giro, risparmiando una brutta figura alla Honda e una noia a noi.

SCHUMACHER RALF: 4
Nettamente insufficiente una gara nella quale il compagno va a punti e lui, pagato forse anche di più, resta dietro ad entrambe le Williams che montano lo stesso propulsore su un proprio telaio. Il dodicesimo posto ad un giro rispecchia il suo valore attule di pilota, e forse anche quello della macchina.

SATO TAKUMA: 3 1/2
Lento in prova tanto quanto il suo compagno è stato veloce, inesistente in gara. Per fortuna il motore (pietoso) cancella del tutto la sua presenza dalla gara. Non il brutto voto, però.

SPEED SCOTT: 3
Inconsistente in prova (ampiamente dietro di tre decimi al compagno Liuzzi), in gara sparisce in un incidente alla prima curva. Merita proprio un bel tre.

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