A PROPOSITO DI NORMALITA'
Vedo che nel Blog di Madonna Chiara si discute sulla definizione di "normalità", se essa debba derivare (come suggerisce l'etimologia) da una "norma" imposta da qualcuno (lo stesso hayet?) o pretesa come assoluta verità divina o naturale, oppure se debba essere definita come il comportamento "statisticamente più riscontrabile" (quanto tecnicamente, nella teoria della probabilità, si direbbe "moda") negli uomini.
Mi sovvengono dunque le acute (e sorprendentemente moderne) osservazioni del Filosofo di Danzica su quanto risulta "normale" nella civiltà d'occidente di oggi.
“Poiché non esiste l’istituto della poligamia, gli uomini per metà della loro vita sono puttanieri e per l’altra metà cornuti; e le donne si dividono, di conseguenza, in tradite e traditrici. Chi si ammoglia giovane, più tardi si trascina dietro una vecchia; a chi si ammoglia più tardi toccano prima malattie veneree e poi corna. La poligamia avrebbe tra i molti vantaggi anche quello che l’uomo non verrebbe ad avere un legame così stretto con i propri suoceri, il terrore dei quali impedisce ora innumerevoli matrimoni. Epperò: dieci suocere invece di una!”. (Arthur Schopenhauer)
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