Nella Cultura Ottomana un uomo dotato di coraggio e di coerenza, di senso dell'onore e di appartenenza ad un popolo, ad una stirpe, ad un'identità religiosa, storica o ideale, e pronto a pugnare ad oltranza per tutto ciò, senza cedere neppure un metro prima del passaggio della morte, è tenuto in massima considerazione.
In infima stima invece è colui che cede le armi al nemico, che abbandona il suo popolo, che perde la sua identità in favore di quella di chi è più forte o lo ha sconfitto.
Per questo motivo dal Bosforo guardiamo con occhio ammirato e pieno di fortissimo rispetto quei Cristiani che, fedeli al mondo della loro Tradizione ed alla loro Identità Millenaria, festeggiano ora la ricorrenza di Ognissanti, cattolica e romana, mentre uno sguardo bieco e pieno di sovrana sufficienza rivolgiamo agli italiani che, in nome della prona accettazione di un modello culturale altrui, consumista e angloamericano, frutto di quella politica e di quella società che li ha colonizzati distruggendo millenni di cultura, di poesia, di bellezza e di arte (intesa anche come cittadinanza "artigiana" e creatrice, caratteristica della millenaria Civilità dei Liberi Comuni), rinnegano la loro storia cedendo alla moda di festività nordiche quali Halloween, pagane e barbare.
SALUTI DALLA SUBLIME PORTA
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