La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Salı, Mayıs 29, 2007

UCCIDIAMO IL CHIARO DI LUNA (NOTE)

Oggi era una grigia giornata di pioggia, che avrebbe intristito il ricordo delle radiose giornate del maggio 1915, se non fosse intervenuto un fatto irresistibilmente comico a rallegrare la Sublime Porta. Un caro Amico del Sultano ha chiesto spiegazioni in merito all'incompleto post del 24 maggio, avendo interpretato come "Chiaro di Luna" la donna virtuale realmente esistente (e linkata a questo blog) e supponendo dunque eventuali attentati orditi dai servizi segreti di Costantinopoli ai di lei danni. Poiché questo Amico del Sultano è persona intelligente, non oso immaginare come avranno allora frainteso la mia frase i veri pisquani. Magari qualcuno dall'Immondezzatio avrà fantasticato di guerre mondiali virtuali fra la Sublime Porta e Chiara di Notte.

Permettetemi tutti di ridere sovranamente.

Non avrei mai pensato che il trascurare Marinetti da parte della scuola e dalla cultura "democratica" avrebbe potuto mostrare un risvolto così divertente.

"Uccidiamo il Chiaro di Luna" fu il motto futurista per eccellenza, forgiato da Marinetti per incitare gli animi alla vita attiva e guerriera dopo il languente e femmineo momento della belle epoque e la corruzione spirituale degli agi e della lussuria tipici della pace (e del NEUTRALISMO) senza altro scopo, simboleggiato dall'immagine tardo-romantica del plenilunio sulla laguna di Venezia, un tempo serenissima potenza marinara e ora soltanto luogo di sospiri per turisti e mercimoni di ogni genere (giova ricordare che il sei-settecentesco neutralismo di Venezia, il continuare ad esistere "per accidente", rinunciando alla forza militare e reggendosi sulla sola diplomazia fu il motivo per cui la stessa fu tanto debole da non resistere al primo soffio di vento, permettendo a Napoleone di cancellare in pochi giorni una storia millenaria).
Marinetti esorta dunque a privilegiare in senso etico ed estetico l'aspetto industriale, attivo e militaresco degli arsenali e delle industrie a quello turistico e pseudo-poetico, ma in realtà soltanto putrido e languente, della laguna e del suo plenilunio, simboleggiando con questo la necessità per la Nuova Italia (quella che si prepara alla sfide del Novecento) di assomigliare più a una nuova potenza serenissima e dominante (come la Venezia conquistatrice e creatrice del Rinascimento) che non alla "cortigiana decrepita"(ossia alla Venezia ridotta a luogo di incontro amoroso per turisti stranieri e paganti).
Questo significa "uccidere il chiaro di luna": non uccidere la poesia o cancellare le grandezze del passato, ma eliminare i resti di una cultura sterile e impolverata e ritornare a quello spirito che permise un tempo proprio la creazione di quella grandezza (che non va conservata e mummificata come in un museo a prender la polvere, ma continuata e accresciuta). Riuscire in questa opera significa creare poesia nuova, non emulare quella vecchia. Lo stesso, per i futuristi, valeva nella politica. Medesima era la loro visione lirica ed eroica della vita.
"Preparatevi alla bomba" non è una frase di Marinetti, ma è semplicemente mia. Significa, dannunzianamente, prepararsi a cantare non più come nelle serenate, ma "con la bocca rotonda del cannone" (era il giorno della dichiarazione di guerra) e, più nello specifico, avrebbe voluto significare di prepararsi a leggere il mio furente post commemorativo (che ora penso di non postare più, vedendo come sono frainteso).

E' vero che Chiara di Notte è alta e bella ed attorniata di magnifiche chiome oscure come la luna, e splende lassù nella sua inarrivabile chiaritate da tutti rimirata con sguardo suspiciente e con sospiri senza parole, ma è altrettanto vero che (nonostante i miei sonetti) non è ancora la DEA della luna. Non tutto quanto si riferisce alla luna può essere pensato come riguardante lei. Per questo la frase "uccidiamo il chiaro di luna", se proprio deve essere interpretata nel contesto di questo blog (ossia in base al MOTIVO per cui l'ho citata), vuole significare solo il ritorno ad uno stile di vita improntato allo splendore e alla forza del sole (che è assieme fede e ragione) ed un abbandono delle "mollitie" (per dirla alla latina) che hanno caratterizzato fin troppo, nel fare e nel dire, il mio comportamento lunare e femmineo sino ad ora.
Nessuna uccisione di donna è in vista. E per non permettere quella della memoria e della poesia, pubblico ora (vedi sopra) il VERO testo di Marinetti (così chi ha frainteso ha modo di imparare qualcosa).

SALUTI DALLA SUBLIME PORTA

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