La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Pazar, Kasım 28, 2010

Vattene, puttana!
















Non è un'offesa, è una constatazione. Si basa sul modo in cui Mara Carfagna è riuscita a divenire ministro senza aver maturato non dico un merito (pure i ministri maschi sono infatti per lo più immeritevoli) ma perlomeno un periodi di attesa/gavetta (a tutti spettante invece, osservando l'età geriatrica dell'uomo di potere medio) e soprattutto sul modo in cui riesce a propagandare per “buon lavoro” un'opera fra il criminoso e il pasticcione di distruzione del diritto e della ragione.

Lo avevo pensato giorni fa, quando l'uscita della Puttagna dalla coalizione di governo pareva cosa fatta. Mi ritorna in mente prima di dormire.

Prima di dire le preghiere, ho sentito il bisogno di maledire il traditore Fini (traditore non perchè ha rinnegato Berlusconi o Mussolini, ma perchè ha tradito sé stesso, dopo la moglie e la destra, rinnegando quanto egli stesso aveva sempre sostenuto sul “Primo statista della storia italiana”).

Egli osa lodare la Carfagna per il suo fantomatico “buon lavoro” soprattutto in riferimento alla legge sullo Stalking (contraria solo al buon senso, mentre quella sulla carcerazione preventiva, contraria alla presunzione di innocenza, è stata santamente fermata dalla Consulta).

Proprio quello dimostra invece il pessimo lavoro (assieme alle porcherie dette e fatte approvare sulla presunta necessità di mandare trattare dei cittadini come stupratori prima ancora che la presunta violenza sia dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio in un regolare processo, possibilmente con riscontri oggettivi e testimonianze terze rispetto all'accusa: la gravità di un'accusa non può fungere da presunzione di colpa).

E' stato un atto di conformismo ideologico (alla pari di tante altre riprese di modi e pensieri filo-occidentali voluti dalle solite lobbies) alla demogogia femminista d'origine oltreatlantica per consentire anche in Italia, nel migliore dei casi, alle puttane legalizzate d'occidente (ovvero le donne sposate) di continuare a permettersi (grazie a privilegi di natura non più contrastati anzi favoriti dalla cultura e a quelli affermati dalle leggi a senso unico su divorzio, aborto e violenza sessuale) verso gli ex qualsiasi qualsiasi riduzione ad esule ottocentesco (privato di casa, famiglia, roba) e qualsiasi sbranamento economico-sentimentale senza dover temere le comprensibili reazioni, nel peggiore, a tutte le femmine di far finire in galera, per capriccio, ricatto, vendetta arbitraria, interesse economico-sentimentale (come non far scoprire il tradimento al partner ufficiale o guadagnare i soldi di un eventuale accordo extragiudiziale) gratuito sfoggio di preminenza sociale (nell'esser creduta a priori mentre la controparte è tenuta a tacere e se parla viene fatta oggetti di irrisione o sdegno a priori) o addirittura sadico diletto (nel mostrare a sè e alle amiche di poter rovinare, come per scommessa, la vita a chiunque, semplicemente parlando e facendo la vittima, secondo il proprio umore di giornata) qualsiasi uomo con a sola parola, anche prima e anche senza riscontri oggettivi dei fatti contestati (peraltro di fumosa definizione).

Da un punto di vista giuridico, è inaccettabile che, secondo l'esclusiva valutazione soggettiva e a posteriori della presunta vittima (decide il giudice, ma potendosi basare la sua decisione sulla semplice parola accusatoria, presa ad unica fonte di verità e sensibità umane, a unico discrimine fra atti non costituenti reato e "comportamento volto a generare ansia e a mutare abitudini", è come se giudicasse la donna stessa, non essendo manco definite ansie e abitudini in senso scientifico o comunque oggettivo possano divenire penalmente rilevanti fatti (come aspettare un'amica sottocasa o il rivolgerle complimenti, regali e corteggiamenti) di norma non costituenti reato (il confine fra lecito e illecito dovrebbe essere stabilito in maniera chiara a tutti e a priori: si chiama tassatività del diritto).

Da un punto di vista morale, si tratta di una chiara inversione dell'equità e della giustizia: chi agisce sotto l'influsso della "follia amorosa" (specie se questa, per capriccio, vanità, interesse economico sentimentale, gratuito sfoggio di preminenza erotica o addirittura sadico diletto nel provocare il paradiso dell'illusione seguito dall'inferno della negazione, è stata intenzionalmente suscitata dalla controparte) dovrebbe, semmai, godere di attenuanti nel caso compisse atti in sè reato (dall'omicidio passionale alla minaccia d'ira), in quanto non pienamente in grado momentaneamente di intendere e di volere, e non già finire in galera, con pene maggiori a quelle spettanti agli autori di rapine, furti e violenze private, in seguito a fatti di norma non penalmente rilevanti (come telefonare ad un'amica, aspettarla sotto casa, regalarle dei fiori o tentare di riallacciare un rapporto).

Da un punto di vista teorico, è pure possibile che per un "normale" corteggiamento, se "non autorizzato", si prendano da sei mesi a sei anni: ma come fa un corteggiamento ad essere a priori autorizzato se l'atto del corteggiare consiste proprio nel propriziare (con una sconosciuta) incontri solus ad solam al fine di mostrare alla donna eventuali doti di sentimento o intelletto da lei apprezzabili con le quali ottenere l'autorizzazione ad accedere alla sua intimità? Nemmeno la donna può sapere fin dall'inizio se vorrà concedere o meno l'autorizzazione (prima del minimo contatto necessario a fornire occasione di conoscenza non banale, prima di vivere di persona l'eventuale coinvolgimento emotivo, estetico o intellettuale).
E se il solo tentativo di ottenere tale autorizzazione può costituire, anche quando non violento nè offensivo nè minaccioso, un reato, allora nessuno più mai corteggerà (dato che, per volontà della natura e della donna, spetta purtroppo all'uomo l'onere di compiere la prima mossa, di farsi avanti senza sapere se il tentativo avrà successo ovvero sarà gradito, di non arrenders ai primi dinieghi, poiché questi potrebbero anche essere non inviti ad andarsene, bensì modi per accrescere il disio, testare il reale interesse dell'uomo e guadagnare tempo per verificare la presenza nell'uomo delle doti materiali, ideali o sentimentali volute e nel frattempo o goderne la presenza o dileggiarne l'assenza, ma di ritentare, insistere e resistere ai rifiuti, regolandosi, solo in base alle reazione della donna, se e come proseguire nell'attacco o battere in ritirata, esaminando ogni atto, sguardo e sospiro come si farebbe in guerra, in assenza di messaggi espliciti, banditi qui "per gioco", con le intercettazioni criptate).

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