La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Cuma, Temmuz 06, 2007

FATWA CONTRO IL GOVERNO NORVEGESE (in attesa di preparare i piani per l'invasione, replica del 1940)

Poiché l'infame legge contro il Culto di Venere Prostituta è stata disegnata in Norvegia, la fatwa contro il governo ed il paese Scandinavo è inevitabile. Di seguito le motivazioni.

In primis la legge norvegese è controproducente, giacché mai qualcosa afferente il desiderio o il vizio qual dir si voglia è stato cancellato dal mercato con la semplice proibizione. L'esempio più eclatante fu quello degli alcoolici, che, una volta proibiti, fecero la felicità della mafia più di quella degli astemi. L'esempio più vicino a noi è quello delle droghe: mai come ora (dopo anni di proibizionismo) esse sono capillarmente diffuse ed alla portata di tutti.
In secundis è illiberale, in quanto il potere statale si permette di sanzionare comportamenti afferenti la vita privata e sessuale di persone adulte e consenzienti le quali non danneggiano oggettivamente alcuno (come i clienti e le prostitute), di entrare nell'intimità dei cittadini per giudicare i motivi per cui essi possano o non possano accoppiarsi (amore, amicizia, capriccio, vanagloria, tirannia sessuale, vendetta sentimentale, stronzaggine erotica sì e interesse materiale no, o, meglio, no se esplicito e onostamente dichiarato: accompagnarsi con chi è disposta a concedersi per denaro, in maniera chiara e consensuale, è vietato, mentre le unioni amorose, i fidanzamenti o le relazioni più lunghe di una sera e magari propiziate o motivate da interesse materiale e dalla volontà della donna di ottenere regali, creme, gioielli, viaggi da sogno, auto costose, vestiti firmati, o fama, successo, ricchezza, carriera, visibilità mediatica, sono concesse, salvo l'assurdo di non poter distinguere mai con certezza ed obiettività quanto di una relazione più o meno breve, più o meno lunga, sia dovuto al sentimento e quanto all'interesse e quindi di non poter mai parlare separatamente di "unione amorosa" o di "prostituzione")?
In tertiis è ignorante, in quanto ignora il report dello stesso governo norvegese, il quale dimostra come politica regolamentatrici e liberali quali quella olandese migliorano la situazione sia per le prostitute sia per le vittime della tratta, mentre quelle proibizioniste come quella svedese peggiorano la condizione delle sex-workers e non riducono affatto il problema (aumentando invece il grado di insicurezza e criminalità in esso).

Il fine dunque della legge non è affatto proteggere le donne-prostitute (come dimostra questa interessante testimonianza di una escort svedese: cliccare qui per la traduzione italica), ma colpire la prostituzione in quanto tale, da un punto di vista puramente ideologico, e, con essa, tutti gli uomini i quali si rifiutano, ogni volta che sentono il naturale desiderio di congiungersi carnalmente alla bellezza, di passare per le forche caudine del corteggiametno nella quali le "Donne" (ch'aman scriversi con la maiuscola) potrebbero inflieggere di tutto (sia fisicamente, sia psicologicamente, sia economicamente, sia legalmente).

In fine la legge risulta arbitraria, poiché arbitrariamente definisce "non dignitosa" e "non libera" la prostituzione, quando ciò che risulta dignitoso nella vita privata e sessuale di adulti consenzienti è e deve restare estremamente soggettivo (per loro non sarà dignitosa la prostituzione, per me può non essere dignitoso il corteggiamento, visto come atto servile, troppo simile alla supplica, rapporto non paritario troppo simile al vassallaggio verso la Dama e retaggio del medioevo indegno di un uomo libero, per una prostituta può non essere dignitoso concedersi invece "per niente" come si pretende nel "sesso libero") e soprattutto perché
arbitrariamente identifica la prostituzione con la schiavità (come arbitrario sarebbe identificare il lavoro manifatturiero con la costrizione e vietare le scarpe solo perché vi sono effettivamente bambini costretti a lavorare in fabbriche di calzature).
Se poi il fine fosse davvero la lotta alla tratta si punirebbero solo e soltanto i clienti consapevoli di usufruire dei servigi di prostitute costrette dai trafficanti, come è stato fatto in Finlandia. Il fatto che invece si punista "tutta" la prostituzione in quanto tale è segnale di come il fine sia ideologico e antimaschile e non pragmatico né umanitario né tanto meno rispettoso delle donne.
Il rispetto VERO per le donne non coincide con l'idolatria femminista, ma con rispetto ANCHE di quelle donne che compiono (per motivi personali e ingiudicabili dallo stato liberale) scelte ritenute dal pensiero dominante "sessualmente scorrette" e con l'abolizione di ogni discriminazione (materiale e morale) ai danni delle persone prostitute (discriminazioni tenute in vita da un pactum sceleris fra vetero femministe protese ad incolpare gli uomini e maschilisti che vogliono vedere sempre la prostituta come vittima per sentirsi, rispetto a lei ed al contrario della realtà, più forti, magari anche a volte "salvatori, comunque "superiori" a chi pur pagano avendone bisogno, oppure in senso medievale come "strega".).

Demagogico poi il riferimento alle "giovani immigrate". Quando vengono in Norvegia per fare le badanti, le colf o le infermiere sono ben accette e non sono dette sfruttate se guadagnano una piccola frazione del norvegese medio in mestieri che i norvegesi non vogliono più fare, mentre se decidono di prostituirsi per guadagnare di più la cosa non va più bene perché immorale e, per vieterglielo senza incolpare delle donne (che sarebbe politicamente scorretto) sono dette "poverine" e "vittime". Ovviamente che le associazioni di prostitute libere rivendichino da decenni tanto la liceità quanto la libertà della loro scelta non ha alcun valore per questi politici. Infermiere sì e accompagnatrici no? Minigonna per le donne-manager e le studentesse sì e abiti succinti per le passeggiatrici notturne no? Ma saranno le donne, prostitute o meno, a dover decidere che fare del proprio corpo e della propria sessualità e della propria esistenza lavorativa o privata? O è il governo norvegese che vuole accompagnare tutti dalla culla alla tomba ed imporre la propria "virtù" come uno stato totalitario?

Tutte le considerazioni negative sulla prostituzione volontaria derivano dal presupposto secondo cui chi vende momenti di sesso attraverso il proprio corpo venda una parte di sé. Ciò è errato, in quanto esistono persone per le quali il sesso è un'attività umana come le altre (senza necessariamente avere coinvolgimenti sentimentali o implicazioni "terribili") e non ha nulla di "sacro e pericoloso" per cui le persone (adulte e consenzienti) non dovrebbero essere libere di farne ciò che vogliono (sentimento, coinvolgimento o, al contrario, recita e straniamento).
Chi o che cosa ha diritto ad entrare nella vita privata delle persone e indagare, quando non vi sono violenze e costrizioni, sui motivi per cui si accoppiano (eros "apollineo", legato all'innamoramento e all'affinità di coppia, o al contrario "dionisiaco", piacere puro, assoluto discinto da ogni legame sentimentale e da ogni dovere di corteggiamento, o ancora, per gli uomini, ricercare l'anima gemella oppure un'attrice che interpreti, a pagamento, il proprio sogno estetico, e, per le donne, concedersi per divertimento o passione, per amore, amicizia oppure, perché no, interesse e quindi soldi)? In base a quale principio (o a quale legittimità di interpretazione) si dovrebbero vietare ad esse determinati comportamenti attenenti la sfera privata e sessuale?
Dov'è il diritto divino?

Concludo dunque come già conclusi la fatwa contro i talebani.

Ricada sui promulgatori della legge e sul loro sangue, fino alla fine dei Tempi, l'estrema ed eterna dannazione. La Norvegia si sfaccia, la malattia la impedisca, l'epidemia la stermini, i suoi nati nascano morti o torcano il viso ai genitori. Ogni Credente eviti ai governanti norvegesi il cibo, il riparo, il riposo. Ogni virtuoso cerchi di ottenere la morte loro e di ogni componente della loro famiglia. E questo popono norvegese maledetto (che accetta tali leggi) sia tolto dalla terra. FIA DELITTO LA PIETA', In sha' Allah
















P.S.
Mi dispiace per chi mi conobbe moderato, ma sono veramente stufo di "essere buono". Riservo la bontà per gli amici e la moderazione per le genti rispettose della libertà propria altrui (in tutti i campi), Per gli illiberali norvegesi e le loro femministe talebane non voglio invece aver alcuna forma di pietà o di rispetto.

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