La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Pazartesi, Aralık 11, 2006

A PROPOSITO DI DESIDERI

"Una escort deve essere una combinazione di talenti e qualita' diverse. Non e' necessario essere una Top-model. [...] Puo' essere imbarazzante per un uomo fisicamente "normale" accompagnarsi ad una donna straordinariamente bella. I clienti spesso la preferiscono "astuta", intelligente e con esperienza di vita." (dal Blog di Chiara-di-Notte)
Sorge talvolta nel fondo del mio animo il dubbio di essere "eccezionale", non già per fisico o per intelletto, bensì per "essenza", ossia per quanto di più profondo e vero sia in me: il desiderio. Penso sia normale per un uomo disiare primieramente la bellezza in una donna, ma in me tale brama naturale non solo si sublima nell'amore per l'arte, la classicità, le belle lettere e tutto quanto, vincendo, come direbbe il Foscolo, "di mille secoli il silenzio" rende eterna ed ideale la bellezza femminile, ma si esprime massimamente nello stesso amore carnale, ove fa apparire desiderabili ai miei occhi soltanto le più alte figurazioni dell'eterno femminino contemporaneo, quelle che con voce moderna si chiamerebbero "Top-Model" (e che, secondo Madonna Chiara, proprio per la loro straordinaria, altissima ed "eccessiva" beltà, metterebbero a "disagio" gli aspiranti clienti).
Esse sono le vere incarnazioni del sogno estetico dell'anima moderna, come le madonne petrarchesche lo erano per il Rinascimento.
Proprio quella "distanza" da noi "mortali", quella eccezionalità da cui, a detta di Madonna Chiara, molti fuggirebbero per non esserne "imbarazzati", rifugiandosi in beltà più "normali", è per me invece componente essenziale del fascino incantatore, giacché il mostrarsi altissima, inarrivabile ed eterea, come una stella cristallina, rende Unica la bellezza ed il fatto di poterne godere completamente "pagando il biglietto" rende ciò non tanto una "transazione commerciale", quanto "un'offerta votiva" alla divinità, un prodogio di natura, come se si potesse davvero fare all'amore con l'astro di Venere o acquistare "l'Elisir della regina Isotta", di cui parla la celebre Opera di Donizetti.
Anche per questo amo l'escorting.
Quanto all'aspetto del desiderio, in esso si ha l'idea di tangere l'intoccabile, di cogliere l'irraggiungibile, come mai si potrebbe normalmente (se non si è seduttori, la donna bramata continua a fuggire, se si è seduttori la donna raggiunta perde l'aurea di irraggiungibilità e quindi quell'alone di luce diffusa che la rendeva desiderabile quant'altra mai; nell'escorting invece la si raggiunge e si gode di lei che pur rimane da un certo lato irraggiungibile e non toccata, e pur godendo la si continua a bramare tutti tramanti ancora allo stesso modo dell'inesperto amante). Solo nell'escorting, e nel pagare come condizione di eccezionalità, di rotture dell'ordine normale delle cose, si può avere la sensazione di fare all'amore con l'irraggiungibile luna intatta nel suo splendore.
Io penso invero che la escort debba rappresentare molto di più di una normale bellezza terrena, di una ragazza che si possa incontrare nella vita quotidiana. Ha senso per me pagare una escort, preferendo l'incontro con lei alle occasioni gratuite, proprio per soddisfare il desiderio di cogliere un fiore particolare, una rosa del paradiso, una bellezza eccezionale, una perla rara e preziosa, una donna, insomma, la cui bellezza stia tanto in alto da non potersi raggiungere nel mondo comune.
Diceva il Leopardi che l'inesperto amante rimira nel volto della luna l'effigie della donna che dentro di sé desidera.
Per questo appartengo alla schiera di coloro che, ad esempio, amano, sopra ogni, cosa un'accompagnatrice alta e statuaria, come le modelle della televisione, non già per "nequitia", ma per avere il piacere di poterla contemplare "suspiciens", come direbbero i Latini (letteralmente "guardando dal basso verso l'alto"), proprio come si fa per la notturna lampa, provando quell'anelito alla bellezza, quello slancio purussimo verso l'idealità, quel senso di sospensione fra cielo e terra, quell'abbandono soave al desiderio, propri del giovincello che, nel silenzio della sera, tra sogno e realtà, rimiri nella luna la fanciulla amata.
La luna, l’intatta luna, la vergine luna, la graziosa luna è, per ogni uomo nato sotto il segno del cancro, l’immagine, quasi il simbolo, della speranza vergine, incolume, dell’ignoranza completa del male, delle sventure, de’ patimenti, il fiore, insomma, primissimo della vita. Proprio il non poterle tangere, il doverle ammirare in una lontana dimensione d’incanto e di sogno avvolge quelle gioie e quelle speranze tipiche dell'animo fanciullesco con un alone di luce diffusa, con un’aurea di idealità armoniosa e beata destinata inesorabilmente a svanire a contatto con le terrestri cure.
Come la luna la escort è un sogno, che si materializza solo per poche ore, sia pure a pagamento. Ciò non ne svilisce il significato, se l'arcana bellezza della donna permette lo schiudersi purissimo di quel desiderio.

La felicità di un momento non ha prezzo, è come bere quell'elisir d'amore che ci dà l'impagabile illusione di poter avere calda e trepidante la donna prima algida e intangibile, di aver, stringere, seppur temporaneamente, fra le proprie braccia colei che sta così in alto da poterla soltanto sognare sospirando al chiarore della luna.

Con le escort è possibile, pagando, congiungersi carnalmente proprio con quell'ideale di donna in grado di interpretare il “sogno estetico” e illudersi così di aver acquistato quell'elisir d'amore capace di farci toccare, per una notte di ebbrezza e piacere dei sensi, una donna eterea e quasi divina, dalla bellezza tanto alta e nova da non potere essere colta nel mondo “normale”.
E' possibile, cioé, essere (o, meglio, credere di essere, giacché le escort scelgono i propri clienti, solo che in modo diverso dalle donne non professioniste) gli unici arbitri del proprio appagamento sessuale e, a prezzo di moneta, far ricadere il piacere dei sensi nel campo della certezza (o comunque del ragionevolmente probabile), se si è a ciò predisposti nell'animo: proprio come per le ebbrezze e le passioni vissute (sempre a pagamento, ma sempre solo se ne ha intelletto) a teatro.

SALUTI DALLA SUBLIME PORTA

Post Scriptum
Claudia Schiffer ovviamente non è una escort. L'idea di postare una sua foto è legata invece al concetto di "sogno" (di pagare per l'impossibile). Un tempo il team manager della Mclaren Mercedes, quando gli chiesero perché avesse pagato il quattro volte campione del mondo Alain Prost (all'epoca appena ritiratosi e mito vivente, in quanto Schumacher doveva ancora vincere il suo primo mondiale) per collaudare la vettura, risposte:
"chiedere ad un team manager se vorrebbe Prost come pilota è come chiedere ad un uomo normale se gli piacerebbe avere una storia con Claudia Schiffer".

1 Comments:

At Salı, Aralık 12, 2006 6:52:00 ÖS, Blogger Chiara di Notte - Klára said...

Buongiorno sultano :-)

 

Yorum Gönder

<< Home