Il Sultano di Costantinopoli e il Motor Show di Bologna (1)
Ora che la settimana sacra data alla religione dei Motori e al Culto della Divina Rapidità si è conclusa, la Sublime Porta emette le sua sentenze.
Mazda 323 GT-R Turbo 4WD (1992):
una delle vetture di alta nobiltà storico-agonistica (capolavoro di compattezza, agilità e tecnica, fu una delle inossidabili rivali della Delta Integrale e la versione stradale come prevedeva il Gruppo A a differenza delle odierne WRC, mantiene intatte le caratteristiche tecniche fondamentali, turbo e trazione integrale, e soprattutto estetiche, queste ultime coincidenti con la versione corsa fin nei minimi dettagli, come ad esempio i grandi fari, le prese d'aria sul cofano, i passaruota allargati, le minigonne, gli spoilers, ecc.) che, per effetto del decreto finanziario, avrà un bollo maggiore del valore commerciale
I. SULL'OSCURISSIMO PROFESSOR PRODI FISCHIATO ALL'APERTURA
L'unico progetto sensato dell'attuale governo italico era la tassa sui SUV, veri e propri giocattoloni per adulti privi di senso automobilistico e sociale, simbolo di spreco di risorse e di falso sapere tecnologico.
Una stupidaggine socioautomobilistica.
Infatti le vetture che a parità di cilindrata, consumo e inquinamento sono in grado di sviluppare più cavalli sono penalizzate, mentre quelle peggio progettate e costruite (a parità di risorse impiegate) risultano sgravate. Inoltre chi possiede una vettura sportiva non recente, dal valore commerciale pressoché nullo (per colpa della stoltezza del marketing che fa desiderare oggetti nuovi ancorché automobili meno efficaci nell'uso sportivo e di minor pregio tecnico nonché di minor grado di nobiltà storico-agonistica) e quindi chi non è certo ricco ma semplicemente appassionato sarà tassato, mentre il ricco ignorante che segue la moda di cambiare vettura ogni anno, se si limiterà ai bomboloni su quattro ruote o ai giocattolini di marca tipo smart, tutti poco potenti rispetto al costo e alla cilindrata e all'inquinamento, e sfoggia in ciò ricchezza (dovendo svendere ogni volta la vettura vecchia per quella nuova spende fior di denari) non sarà tassato. BELLA EQUITA SOCIALE.
Inoltre il principio è sbagliato. Non bisogna tassare le auto sportive dicendo: "i ricchi possono pagare", giacché non è automatico che i ricchi siano appassionati d'auto e i poveri amino le vetture lente. Può essere vero il contrario. Bisogna invece far sì, tramite opportuni sgravi alle vetture di pregio tecnico-sportive (anche non recenti e non costose), un semplice operaio od impiegato possa, essendo disposto a qualche risparmio e sacrificio per racimolare la cifra necessaria a trovare un esemplare usato, possa permettersi almeno una Porsche, se questo è il suo desiderio di amante della velocità.
Il culto della velocità dovrebbe essere, secondo quanto previsto dalla costituzione, accessibile ad ogni cittadino (e non solo ai più ricchi). Con questo superbollo solo i veri ricchi potranno permettersi auto sportive, mentre con la filosofia di Costantinopoli chiunque potrebbe viaggiare su una supersportiva con qualche anno di vita.
Vanno premiate le auto leggere (che dunque consumano poco l'asfalto), compatte (che consumano poca risorsa spazio) e ad altro rendimento specifico (ossia con un motore potente rispetto alla cilindrata), perché esse sfruttano al meglio le risorse disponibili (destinate sempre più a scarseggiare), nonché quelle dotate di baricentro basso, assetto sportivo e freni potenti, giacché la miglior guidabilità e tenuta di strada migliorano la sicurezza ATTIVA (la più importante perché EVITA a priori l'incidente, anziché gonfiare inutili cuscini quando ormai un frontale si è prodotto).
Vanno insomma premiate le auto con caratteristiche sportive, anche se non necessariamente recenti (negli ultimi anni, per motivi di mera propaganda pubblicitaria, si sono costruite auto più pesanti, con cilindrate maggiori ma potenze minori, con scocche e baricentri più alti, con telaistica di base errata e assetti approssimativi corretti da "pezze" elettroniche le quali non possono però risolvere i problemi e i limiti di fondo, che sono fisici: e tutto questo con pretesti quali la sicurezza passiva, l'abitabilità, la versatilità, il confort ecc., ossia in pratica il concetto di auto come utero materno con le ruote, secondo una aberrante concezione protezionistico-femminista nemica del Culto della Divina Rapidità e della Bella Guida e della Bella Meccanica).
Va massimamente premiato quel costruttore che da pochi cc di cilindrata trae grandi potenze. Egli contribuisce al progresso tecnologico, come vi hanno contribuito gli artefici delle auto da corsa in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
Invece questo bollo progressivo lo punisce.
Che Allah dunque punisca chi ha introdotto questo bollo.
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