UN BEL REGALINO DI NATALE A CERTI GIUDICI (se ovviamente quanto raccontato dai giornalisti corrisponde a verità)

Si può condannare sulla sola parola dell'accusa (senza riscontri oggettivi e testimonianze terze della presunta "violenza")?
Si può condannare a un anno per una proposta verbale cui la donna avrebbe potuto dire di no senza danno?
Si può condannare a un anno per una sfiorata che avrebbe anche potuto essere casuale?
Si può condannare a un anno e un mese per qualcosa che non provoca sulla "vittima" nè fisicamente nè psicologicamente un danno equiparabile a quanto il condannato ha dovuto e dovrà soffrire socialmente, economicamente e psichicamente (fra processo, gogna mediatica, risarcimenti, perdita del lavoro, domiciliari ecc.)?
Si può condannare per violenza qualcuno dopo che lo stesso PM ha chiesto l'assoluzione perchè, evidentemente, mancava il presupposto dell'abuso di autorità previsto dalla legge?
Se i fatti sono quelli narrati dall'articolo (e non vi sono, come invece spesso accade, altri elementi trascurati dai media ma importanti per il giudizio) e il giudice (ma sospetto la giudice) ha condannato rispondendo sì a queste domande allora io dico e prometto: quel giudice deve essere riconosciuto e colpito con ogni mezzo. Se è uomo, perchè è un vergognose servo delle donne pronto per cupidigia di vanagloria a considerare come massimamente grave tutto quanto in maniera minima o presunta "sfiora" una donna (fisicamente o psicologicamente).
Se è una donna , perchè è una schifosa femminista pronta a condannare innocenti fino a prova contraria sulla base della propria ideologia!
Spero che a chi ha emesso la sentenza venga recapitato da Babbo Natale un bel PACCO BOMBA!
Sempre che sia tutto come narrato, perchè in tal caso non saremmo più in uno stato di diritto, ma in uno stato di giustizia sommaria come l'Afghanistan.
P.S.
Anche l'Ausl deve pagarla cara! E' inaccettabile che prima ancora di poter stabilire la verità dei fatti si schieri a priori con la donna accusatrice e non con l'uomo accusato (proprio dipendente, peraltro!). Per parcondicio dovrebbe attendere almeno il terzo grado di giudizio e non prendere a priori per vero il dogma donna-vittima uomo-colpevole imposto assecondato dalle leggi carfagnesche sulle cosiddette violenze/molestie.
Se enti pubblici si schierano con l'accusa rendono evidente che lo stato non è più terzo nel processo ma ha una volontà di arrivare ad una condanna. E allora anche chi giudica è indotto a non essere più terzo.
Approfitto per mandare ancora una volta di più a fanculo la Carfagna e Alfano.
Per parcondicio, se si vuole pagare l'assistenza legale alle vittime di stupro, la si dovrebbe voler pagare anche agli accusati ingiustamente di tale reato. Ma per stabilire se si tratta di vere donne-vittime o di veri uomini-innocenti bisogna prima fare il processo. E se questo avviene con l'assistenza dello stato da un lato e con i soli mezzi dell'imputato dall'altro non è più equo. Si dichiara a priori che si considera più probabile la tesi dell'accusa e preferibile per lo stato la condanna. Ma vaffanculo!
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