Dello stato di polizia in Gran Bretagna
di Marco Mazzucco - 12/12/2006
Fonte: luogocomune.net [scheda fonte]
Tratto da: Marco Mazzucco
«Signor Marks, in nome della sezione precrimine di Washington D.C. la dichiaro in arresto per il futuro omicidio di Sarah Marks e Donald Dubin che avrebbe dovuto avere luogo oggi 22 aprile alle ore 8 e 04 minuti.»
Così parlò Tom Cruise, alias agente John Anderton della sezione precrimine, in Minority Report, film di fantascienza del 2002, diretto da Steven Spielberg.
Fantascienza? No, è solo l'ultimo passo dello stato di polizia in Gran Bretagna.
La polizia metropolitana di Londra ha avviato da due mesi un progetto pilota che prevede l'utilizzo di un database di potenziali delinquenti, con l'intento di poter prevenire i delitti prima ancora che essi avvengano. Il database verrebbe costituito incrociando rapporti di salute mentale, precedenti penali e comportamenti sospetti dei soggetti, ottenendo come risultato un indice di probabilità di commissione di crimini futuri. [1]
Tutto questo, ovviamente, viene fatto in nome della sicurezza. Si sa, c'è il terrorismo ed il mondo è cattivo, e la paura è un formidabile mezzo di coercizione, la gente sembra disposta a rinunciare a qualche libertà in cambio della promessa di sicurezza.
E' vero, come denunciato dall'Information Commissioner (una sorta di garante per la privacy) Richard Thomas, che in Gran Bretagna la società della sorveglianza è tra le più sviluppate al mondo e si sta avviando silenziosamente verso il controllo totale. [2]
Ma si sa, il cittadino perbene, il James Brown, può continuare a fare la sua vita di sempre.
James Brown (la storia è di fantasia, i dati sono reali) è già munito della sua carta d'identità biometrica come molti dei suoi compatrioti, che hanno l'obbligo di registrare impronte digitali e foto dell'iride entro e non oltre il 2010, ed i suoi dati biometrici sono registrati insieme a quelli degli altri in un unico database nazionale, un vero e proprio archivio genetico. [3]
Il nostro amico una mattina passa al centro commerciale e compra qualcosa per la giornata: il pagamento alla cassa è rapidissimo, grazie al sistema di pagamento tramite impronte biometriche [4] che, per via telematica, verranno poi identificate e associate al suo conto corrente dal quale verranno prelevati i soldi spesi. James porta la spesa a casa e con tutta calma si reca all'aeroporto: la fila al controllo passaporti è scorrevole, grazie al sistema di scanner dell'iride ed impronte digitali.
Atterrato a Stansted, James deve raggiungere il centro e decide di affittare un'auto. Per farlo, deve lasciare anche qui le sue impronte digitali ed i suoi dati biometrici che vengono automaticamente raccolti e immagazzinati dall'azienda di autonoleggio [5].
James non è molto pratico della toponomastica cittadina e chiede aiuto a due poliziotti che in dotazione, oltre a manganello, telefonino e distintivo, posseggono anche cam portatili, fissate sui copricapo d'ordinanza. Le cam registrano immagini in alta risoluzione, fino a 12 ore di video (il tempo massimo in cui un agente può prestare servizio) che vengono archiviate all'interno di un dispositivo digitale incorporato nella cintura dei poliziotti. [6]
Giunto a destinazione e compiuto il suo lavoro, James decide di fare tappa al pub e bere qualcosa. All'ingresso deve rilasciare le sue impronte digitali, che vengono istantaneamente confrontate con un archivio centralizzato contenente i dettagli biometrici dei clienti. [7] In 30 secondi, il responso è che James non può entrare: qualche mese fa ebbe un'accesa discussione con un vicino di posto che gli aveva versato della birra sulla camicia ed è finito in lista nera.
Contrariato, si allontana e fa per attraversare la strada, quando una voce dall'alto lo blocca: "Mr Brown! Sì, proprio lei. Le strisce sono un metro più a sinistra, si sposti prima di attraversare".
Era una delle 4 milioni di camere di sorveglianza munite di piccoli altoparlanti pronti a dare ordini ai passanti e farne dei ligi ed obbedienti cittadini. [8]
Il riconoscimento immediato è avvenuto grazie ad uno scanning facciale ed un rapido confronto dei risultati con la banca dati genetica: il suo comportamento "fuorilegge" è ora stato catalogato. [9]
James è innervosito dall'accaduto, si sente trattato come un bambino dell'asilo, sgridato davanti a tutti gli altri passanti-automi, e comincia a pensare ad alta voce: "Un metro, un fottutissimo metro, la spaccherei a calci quella dannata telecamera". Le sue parole sono registrate da un microfono ad altissima potenza, attaccato ad un'altra telecamera, che immagazzina le conversazioni e segnala quelle che assumono un tono che si fa sospetto o aggressivo. [10], [11] e [12]
Più tardi, James torna all'autonoleggio di fretta, è in ritardo per il volo, e supera seppur di poco il limite di velocità: il tutto viene immediatamente rilevato grazie al sistema di targhe automobilistiche a radiofrequenza che permette alle forze dell'ordine di rintracciare istantaneamente qualsiasi automobilista. [13]
Ma James è ormai arrivato, restituisce l'auto, prende l'aereo di ritorno e giunge a casa.
Saluta il piccolo David e trova nella posta una lettera del ministero della Salute che, grazie alle smart card scolastiche che monitorano le scelte alimentari degli alunni in mensa [14], avverte dei rischi per la salute di David per il suo errato stile alimentare e gli prescrive una visita specialistica da un nutrizionista, richiamando il genitore ad un maggiore controllo sul figlio.
Tale episodio finirà nel database nazionale che registra la vita di tutti i minorenni britannici: rendimento scolastico, dieta, se vanno in chiesa, gli hobby e persino l'educazione che ricevono dai propri genitori per stabilire se questi siano un "modello positivo" per i figli. Database al quale hanno accesso polizia, operatori sociali e medici che al primo "sgarro" fanno una segnalazione, una sorta di metaforico cartellino giallo. Al secondo scatta il "rosso" e parte un'indagine. [15]
James ha avuto una dura giornata di lavoro: si è perso in centro, è stato cacciato da un pub, sgridato da una cam e se la prende col figlioletto, sgridandolo per la lettera ricevuta.
E' giunto il momento di rilassarsi, finalmente: prende dal frigo il Gatorade comprato la mattina, da sorseggiare comodamente sul divano mentre la tv annuncia nuove misure per combattere gli ultimi allarmi-terrorismo, misure che prevederanno limitazioni ad internet.
James si spaventa per l'allarme ma poi si tranquillizza: per fortuna c'è il Governo che pensa alla sicurezza di tutti.
Sì, in fondo per questo vale la pena di rinunciare a qualche libertà ed essere schedati e controllati.
Poco dopo bussano alla porta.
James si alza e va ad aprire: "Signor Brown, sono l'agente John Anderton".
[1] http://www.timesonline.co.uk/article/0,,2-2473501,00.html
[2] http://www.prisonplanet.com/articles/November2006/021106Britain.htm
[3] http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/politics/3568468.stm
[4] http://paybytouch.com/
[5] http://news.bbc.co.uk/1/hi/magazine/6129084.stm
[6] http://www.therawfeed.com/2006/11/uk-police-to-get-helmet-cams_20.html
[7] http://www.theregister.co.uk/2006/10/20/pub_fingerprints/
[8] http://www.youtube.com/watch?v=HAuZi8ZiJOg&eurl=
[9] http://www.silicon.com/silicon/publicsector/0,3800010403,39160551-7,00.htm
[10] http://www.prisonplanet.com/articles/november2006/261106Word.htm
[11] <>
[...]
<<"Noi siamo i morti" disse Winston.
"Noi siamo i morti" gli fece docilmente eco Julia.
"Voi siete i morti" disse una voce metallica alle loro spalle.>> (George Orwell, 1984)
[12] ...e lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare e di parlare a vostro discernimento, ora avete censori e sistemi di sorveglianza che vi conformano e costringono ad accondiscendere. Com'è potuto accadere? Di chi è la colpa? Certo, ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno risponderne, ma a dire il vero ancora una volta se cercate il colpevole dovete semplicemente guardare allo specchio. So perchè l'avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta?! Guerre, terrore, malattie. C'erano miriadi di problemi macchinati per corrompere la vostra ragione e rubare il vostro buon senso. (dal film "V per Vendetta")
[13] http://punto-informatico.it/p.aspx?i=55291
[14] http://www.innovations-report.com/html/reports/information_technology/report-46505.html
[15] http://www.dailymail.co.uk/pages/live/articles/news/news.html?in_article_id=392629&in_page_id=1770
Commento della Sublime Porta
Quando uno stato fa il processo non ai criminali ma ai "potenziali nemici della sua sicurezza", non ai delitti ma alle intenzioni, e quando non solo punisce o previene, ma giudica a priori le azioni dei cittadini va ben al di là del suo compito legittimo di tutelare l'incolumità delle persone e di garantire che nessuno violi la libertà altrui.
Se impone dall'alto un modello di comportamento "impostato a priori" secondo quanto d'autorità (o anche in maniera formalmente "democratica) stabilisce come "opportuno, giusto, morale" da cui nessuno può derogare allora (né nell'azione né nel pensiero) trasforma i cittadini da persone dotate di libero arbitrio in automi.
Una cosa è la coercizione per punire e prevenire (con il timore di pena) i delitti, altra è la pretesa di sostituirsi alla mente dei singoli nel decidere se compiere il "bene" o il "male". Il libero arbitrio altro non è che questo: la libertà di scegliere le proprie azioni. Se poi esse, oltre ad essere "immorali", sono anche contrarie alla legge, lo stato punirà (ne ha il diritto-dovere), ma non può MAI eliminare il momento della decisione (a meno che non si ritenga DIO in terra).
Lorenzo Valla, il grande umanista del Quattrocento, nel suo trattato sostiene gli uomini superiori agli angeli in questo: nonostante siano peccatori e deboli e mortali, essi hanno la possibilità di decidere fra il bene e il male, mentre i cherubini, i serafini e le altre creature celesti sono costretti per natura al solo bene. E' questo il grande dono di Dio all'uomo, di cui persino gli angeli nella notte dei tempi hanno provato invidia (e per questo alcuni di essi sono diventati demoni).
A parte l'ovvio fatto che il "bene" ed il "male" siano sovente di arbitraria o comunque ambigua definizione nelle azioni umane (specie in quelle private) e dipendano dalla sensibilità, dalle esperienze, dall'indole e dalla volontà dei soggetti (e non possono dunque essere conosciute né stabilite né giudicate da terzi come lo stato, il quale nella legge si deve attenere a ciò che è oggettivo), lo stato liberale dovrebbe riconoscere al cittadino una sfera privata (pensiamo all'orientamento filosofico, al modo di concepire la natura, il divertimento o le consolazioni, al vivere i desideri e la sessualità) in cui non si permetta di entrare né di legiferare, se non per impedire che altri la violino. L'autorizzazione allo stato a limitare la libertà di un cittadino dovrebbe essere data soltanto dalla necessità di tutelare la libertà degli altri cittadini (garantendo dunque la civile convivenza fra diversi individui, ognuno libero di seguire la propria morale, la propria filosofia, il proprio orientamento erotico-sentimentale, almeno finché non impedisce direttamente l'altrettanto libero esplicarsi del prossimo), non già di imporre un comportamento "virtuoso". Quest'ultimo è invece il concetto guida di ogni totalitarismo (che infatti in nome del "pubblico bene" annulla l'individuo esattamente come il "genio della specie" fa in natura).
Credevamo di essercene liberati, ma se attraverso un controllo totale, sulla vita non solo pubblica ma anche privata, lo stato riesce a conoscere le abitudini, le intenzioni e a giudicarle o addirittura a far sistematicamente rispettare ogni minima regola (che esso stesso impone) senza eccezione, non solo fa passare tutti noi da una condizione di libertà ad una di libertà vigilata, ma:
1) rende impossibile ai cittadini difendersi da eventuali tentativi di svolta autoritaria + o meno mascherati da "etica", "giustizia" o da "necessità di ordine, difesa o sicurezza";
2) rende impossibile cambiare eventuali errori nella legge e sperimentare nuovi comportamenti (non dico "contrari", ma almeno "trasgressivi") e affermare nuovi valori, diversi (non dico opposti, ma "evoluti") rispetto a quanto difeso dalle leggi attuali. Non faccio l'apologia dell'anarchia, ma dell'umana necessità di derogare in parte dalle leggi e dai valori imposti per valutare sul campo nuove idee o nuove azioni, futura ispirazione di rinnovate idee e di rinnovate politiche (se tutto rimane ad un piano teorico non si potrà mai nemmeno pensare di cambiare una legge o un valore)
Se i popoli antichi non avessero avuto questa "libertà" extra-legem non sarebbero sorte nemmeno le "idee" rivoluzionarie, dei cui diritti di libertà individuale godiamo tuttora
(Una tolleranza minima di fatto nella trasgressione nella legge è necessaria per il progresso sociale, come una retroazione per l'adattamento: una grande rottura delle regole porta al caos totale, ma piccole trasgressioni permettono di muovere il comportamento degli individui in direzione diversa da quanto previsto dal legislatore, sperimentando nuove strade. Se ritenute opportune esse potranno venire legalizzate, indurre nuovi comportamenti, rispetto ai quali vi saranno nuove piccole trasgressioni e così via, in un affinamento e in un'evoluzione continui)
3) rende impossiible anche solo pensare di cambiare la situazione costituita, dato che chiunque dissenta (o comunque tenga un comportamento sospetto o anche solo mostri gusti o abitudini non gradite al potere) potrebbe essere subito individuato e dunque potenzialmente minacciato, sfavorito, punito.
Sarebbe il terrore.
Se gli stati precedenti, le monarchie assolute, magari anche illuminate (come quelle di Maria Teresa o Federico il Grande) avessero avuto tali strumenti coercitivi non vi sarebbero stati mai neppure i concetti di democrazia o di stato liberale.
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