La Sublime Porta

"Signori e cavallier che ve adunati/ Per odir cose dilettose e nove,/ Stati attenti e quieti, ed ascoltati/ La bella istoria che 'l mio canto muove;"

Cuma, Ekim 20, 2006


PRIMA LETTERA DEL SULTANO BEYAZID II AI ROMANI


Popolo dei Romani, Infedeli!
Chi vi scrive è il Sultano di Costantinopoli in persona, Beyazid II Othman "Il Giusto", figlio di Muhammed II Othman "il Conquistatore", che già distrusse l'Impero Romano d'Oriente, discendente di Osman Gazi Othman fondatore della dinastia Ottomana, per volontà di Allah il clementissimo Comandante dei Credenti e Successore del Profeta.

Questa lettera chiede un riscatto.
Il vostro Papa è infatti attualmente ospite del mio palazzo di Costantinopoli. Vi basti per ora sapere che è vivo e sta bene. Quanto rimarrà alla mia corte dipende anche da quello che voi farete. Devo, in un certo senso "ricambiare" il favore che egli fece a me tenendo presso di sè in Vaticano mio fratello Djem.

Appena ho saputo che navi del re di Algeri, dopo essersi rifornite come solito di schiavi e grano sulle coste del Salento, avevano intercettato il convoglio pontificio al largo Creta, poco a ovest della piazzaforte Veneziana di Gramvusa, e preso il Romano Pontefice come ospite, ho mandato il mio Gran Visir alla corte del mio vassallo il Re di Algeri. Gli Algerini non parlano la vostra Lingua e non erano in grado di chiedervi un riscatto. Io ho pagato in monete d'oro l'equivalente di mille e una notte con escort nordiche di lusso per avere Sua Santità come mio ospite.

Finchè sarà qui nessuno gli farà del male. Egli è libero di muoversi all'interno del palazzo, di entrare nell'harem e di passeggiare nel giardino dei tulipani. Ovviamente, per la sua sicurezza, è guardato a vista dai miei Giannizzeri.
Abbiamo discorso assieme sul valore umanistico dell'Orlando Innamorato, in cui il valore militare e lo spirito cavalleresco prevalgono sulle barriere culturali e religiose.

Anche se siete infedeli, amo la vostra cultura. Ci unisce la passione per la Bellezza, per l'ideale puro ed assoluto che, a partire dall'ammirazione per le belle dame, le belle arti le belle lettere, eleva l'anima a contemplare le cose del cielo.
Adoro, come il vostro Pontefice, l'ottava perfetta ed armoniosa, dall'eleganza tutta musicale, del Poliziano, le cui "Stanze per la giostra" risuonano ad ogni mio banchetto. Ammiro le novelle del Boccaccio, che restituiscono l’Italia alla religione delle lettere e della bellezza, e sono scritte con quell'eleganza, ripresa dalla Classicità, di una prosa ampia e armoniosa, paragonabile soltanto all’Eloquio Latino. Spesso quelle storie di godimento e di lussuria vengono lette dalle mie odalische nell'harem.

Ho poi indotto le abitanti del mio harem ad imparare a memoria tutti i sonetti del Canzoniere di Petrarca, dallo stile puro e rarefatto, senza eguali nel mondo, che improntano la tradizione italiana al culto della forma ideale e ai canoni d’armonia, equilibrio e compostezza.
Tutte le mie amanti sanno comporre sonetti in italiano illustre e ci dilettiamo insieme, come nella Sicilia di Federico II, a comporre e recitare sonetti e canzoni d'amore.

Idolatro poi i poeti dello Stilnovo, la loro visione aristotelica del mondo, per la loro oltre-umana capacità di unificare in uno sforzo coerente verso una meta unica e perfetta tutti i loro più profondi desii, sublimandoli in speculazioni filosofiche ed estasi artistiche, ma soprattutto nelle poesie, ove la donna diviene il tramite per l'elevazione dell'animo alla filosofia, e l'effigie della beatitudine conseguente la sua conoscenza. Primieramente attraverso la vista, (il più nobile dei sensi) l’artefice della vera Poesia riconosce tra tutte l’Eccelsa, colei che sola costituisce la vera “copula mundi” tra le cose inferiori che sono terrene, e quelle superiori che sono divine. Per questo apprezzo "Gli Asolani" del Cardinal Pietro Bembo, il quale, platonicamente, rimira la bellezza femminile come tramite verso la contemplazione delle Idee.

Adoro poi anche le espressioni artistiche del rinascimento in tutte le arti figurative e nell'architettura.
Ho visitato Roma anni fa (1509) e ho scambiato parole di arte, di filosofia e di pittura con Michelangelo Buonarroti. Purtroppo non posso, per ovvi motivi, riprodurre la Cappella Sistina nella moschea che un tempo fu la chiesa di Santa Sofia.
Nella mia biblioteca, però, non mancano l'opera tutta di Padre Alighieri, il quale ha posto la donna ad effigie della beatitudine d’animo sorgente dalla conoscenza (sublimata dalla figura di Beatrice - Filosofia). Solo vedendo figurarsi dell’Alta bellezza della donna ogni più puro e sublime ideale estetico, ogni più intimo e soave sogno dell’anima, l’uomo può raggiungere quel senso di pienezza di vita che solo si gloria del nome di felicità.
Quando questo accade egli può scorgere il fine del suo agire e del suo ragionare, il Premio di ogni sua tensione filosofica, la meta ultima della sua vita intellettiva; l’opera di carne diviene opera di spirito, e i moti dello spirito fremiti della carne, sicchè l’una e l’altra opera si elevano all’atto sublime di ricerca della pura bellezza e della divina meraviglia. Nulla rimane di peccaminoso o di impuro, poiché nell'atto di contemplazione della bellezza gli occhi del corpo divengono occhi dell'anima e la brama carnale si sublima nel desiderio di una conoscenza la quale a questo punto non può che essere assoluta, e quindi Conoscenza di Dio.

Come vedete, i punti di contatto fra noi della sublime porta e voi infedeli d'occidente non sono pochi. Penso che potremo metterci d'accordo.
Solo la mia grande magnanimità mi impedisce di chiedere per la persona del Sommo Pontefice un riscatto superiore a quanto da me pagato al Re d'Algeri. Mi dispiace privarmi della sua compagnia, ma Allah il misericordioso me ne renderà merito. Voglio fare un gesto distensivo nel contrasto fra le nostre due Religioni.

Ovviamente, dovete versare una cifra uguale anche allo stesso Pontefice, poichè non sarà facile convincerlo ad abbandonare il giardino dei tulipani e l'harem per tornare in vaticano a fare il papa.
Aspetto la vostra risposta per accordarmi con voi per il pagamento. Le trattative potranno essere condotte da mercanti veneziani, che, benchè cristiani, con noi hanno sempre avuto un buon rapporto commerciale.
Vi chiedo di non abusare troppo della mia pazienza e di non ritardare troppo il versamento di quanto dovuto. Devo rinnovare il mio harem con una aggiunta di top-model nordiche d'alto pregio, e quando avrò il vostro oro, potrò sollazzarmi come spetta alla mia maestà di sultano, In Sha' Allah.

Naturalmente, per chi non lo avesse capito, Sua Santità non è Benedetto XVI, papa moderno, bensì Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia.

Saluti dal Sultano di Costantinopoli
Beyazid II Ottomano
Comandante dei Credenti e Successore del Profeta
dai Posteri detto "il Giusto"


P.S.
Aspetto ancora che Leonardo da Vinci mi costruisca quel ponte sul Bosforo ad arcata unica di cui mi mandò il progetto qualche tempo addietro. Il ponte che avete visto nella presentazione del Gran Premio di Turchia non mi piace per nulla.

1 Comments:

At Cumartesi, Ekim 21, 2006 2:38:00 ÖS, Blogger Chiara di Notte - Klára said...

Bel blog, complimenti sultano :-)

 

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